Berlusconi in ginocchio dalla Lega"Alleiamoci, farò il ministro"
Il Cavaliere a Radio Radio rilancia l'offerta al Carroccio: è pronto a rinunciare alla premiership
Anche oggi Silvio Berlusconi è un fiume in piena. Ospite di Radio Radio l'ex premier non ha risparmiato bordate al suo avversario, Mario Monti sempre più sovraesposto: anche giovedì mattina il professore è apparso in video. Una sfida a distanza, insomma, che durerà fino al 24-25 febbraio. La novità nelle parole di Berlusconi, però, sono altre. Via etere ha annunciato: "Sono pronto a fare anche il ministro dell'Economia o degli Esteri...”, ribadendo la sua offerta alla Lega e sottolineando di essere pronto a rinunciare alla premiership. “Posso fare qualunque cosa giovi al mio Paese e a coloro che non si riconoscono nella sinistra, il mio problema non esiste”, assicura il Cav rispondendo ad una domanda sull'ipotesi che possa fare un passo indietro per allearsi con la Lega. Anche perché spiega: "Se vincerò non ho bisogno di nessun orpello e onore. Io ho un successore, che è Alfano, che ha bisogno di farsi conoscere e riconoscere e, se avverrà, è davvero un successore adeguato". In quale ministero vedreste bene Berlusconi? Votate il sondaggio di Liberoquotidiano.it "Grande evento mediatico" - Riguardo alla situazione economica del nostro Paese Berlusconi sostiene che "le cose si stanno mettono male: siamo in piena recessione e quindi dobbiamo far capire agli italiani che siamo ancora qui e abbiamo un programma per far uscire dalla recessione l'Italia". Il programma è pronto, ma i nomi verranno fuori solo al momento opportuno: "Presenteremo la squadra in una cerimonia. Vorremo presentare la squadra di vertice tutta in una volta, con una cerimonia importante dal punto di vista mediatico". Berlusconi ritiene che il Pdl "è oltre il 20%, dal 14% dove eravamo arrivati dopo un anno di mio silenzio. A questo bisogna aggiungere Fratelli d'Italia (il movimento di La Russa, Crosetto e Meloni, ndr) e quindi siamo già sopra il 22%, al 22,6%, e contiamo di arrivare al 40%. Possiamo farcela, possiamo avere un risultato positivo, anche se è difficile, io ci credo". "Disastro Monti" - Se potesse tornare indietro l'ex premier preferirebbe andare al voto piuttosto che affidare il Paese a Monti: "In un anno è successo di tutto, c'è stato il disastro del governo tecnico e siamo in piena recessione. Probabilmente sarebbe stato meglio andare a votare", ha detto ancora a Radio Radio. "Monti ci lascia in una situazione drammatica. Tutti gli indicatori sono negativi, quindi io credo che sarebbe stato molto meglio non avere questo governo tecnico ma allora, forse sbagliando, ritenemmo che andare ad elezioni avrebbe precipitato il Paese in una crisi finanziaria". La spiegazione secondo lui è che “Monti è un professore e i professori parlano sempre ex cathedra e non accettano di essere contraddetti. Sono lontani dalla realtà, che guardano dal buco della serratura mentre hanno lo stipendio sicuro e non conoscono le difficoltà che ha un'impresa”. "Ingroia di estremissima sinistra" - Berlusconi è poi tornato a parlare della magistratura e in particolare dei due giudici scesi in politica. La candidatura di Grasso "mi tranquillizza, non è un estremista, mentre Ingroia si è dimostrato di estremissima sinistra e questo la dice lunga su come stanno le cose nella magistratura. In Italia ci sono magistrati che hanno avuto indagini delicatissime come Ingroia che si è occupato della trattativa Stato-mafia e le ha portate avanti con la testa che ha, questo è un cancro della nostra vita democratica", ha attaccato il Cav preferendo però tacere sulle polemiche nate da alcune frasi di Grasso sul premio al governo di centrodestra per la lotta alla mafia: "Su questo deve parlare l'interessato, abbiamo sicuramente meritato il premio" perché "nessun governo ha mai sostenuto così il lavoro delle forze dell'ordine e dei magistrati" nella la lotta a Cosa Nostra. E non è mancata una stilettata al giornalista Marco Travaglio, vicedirettore del Fatto Quotidiano: "E' bravissimo, è un genio del male, un pm mediatico...". In ogni caso, ha assicurato il Cav, "il 10 gennaio sarò da Santoro. Credo di andarci, ho accettato di andarci per avere un prime time". "Non c'è nulla di cui potrei essere rimproverato che mi possa fare paura - ha aggiunto - perché non ho nulla di cui essere rimproverato e ho fatto tutto sempre con limpidezza".