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Pdl, Berlusconi pronto a perdonare i "ribelli" pro Monti

Giulio Bucchi
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di Tommaso Montesano Mario Monti? Sarà solo «uno dei tanti leader o liderini che affollano la politica». Trascorso l'ultimo dell'anno in Costa Azzurra con la figlia Marina, Silvio Berlusconi ricomincia da dove aveva terminato: attaccando il presidente del Consiglio. «Aveva promesso al capo dello Stato e a me che non sarebbe diventato protagonista della politica», esordisce. E invece non solo «ha deciso di scendere in campo», ma si è anche «messo con dei compagni di viaggio che glieli raccomando...», ironizza su RadioNorba pensando a Casini e Fini. In serata, l'attacco si intensifica e va a colpire Monti dove meno te l'aspetti: i rapporti con la Chiesa. «Ho letto l'agenda Monti. Non c'è alcun cenno ai temi della vita, della famiglia, della libertà di istruzione. Tutti temi su cui abbiamo avuto importanti riconoscimenti alla Chiesa e dal Vaticano», dice il Cavaliere a Radio 24.   Il premier e i suoi alleati sono accusati di dividere il fronte moderato e di favorire così la sinistra, diventandone la «ruota di scorta». Da qui il nuovo appello al voto utile: «Bisogna che uno dei due partiti più grandi a sinistra o nel centrodestra abbia la maggioranza in Parlamento e non debba perciò appoggiarsi e discutere ogni cosa con i piccoli partiti». Sottinteso: i partiti del «centrino» di Monti («le sue scelte di questi giorni hanno svelato il suo vero volto», rincara la dose su forzasilvio.it interagendo con gli elettori del Pdl). Leggi l'articolo integrale di Tommaso Montesano su Libero in edicola oggi, mercoledì 2 gennaio

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