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Berlusconi al Tg5: "Monti in politica scorrettezza inaccettabile. Con Casini al 10%"

Giulio Bucchi
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Un accordo "globale, locale e nazionale". Silvio Berlusconi, intervistato al Tg5, ha mandato un messaggio chiaro alla Lega Nord e al segretario Roberto Maroni: o il Carroccio si allea con il Pdl alle politiche del 24-25 febbraio 2013 (accettando Berlusconi candidato premier, oppure trattando ma senza porre veti) oppure la corsa alla Regione Lombardia vedrà i due partiti divisi, con il concreto rischio di perdere la regione roccaforte del centrodestra (e servire su un piatto d'argento la maggioranza in Senato al Pd). Perché se l'accoro non sarà appunto "globale, locale e nazionale", "non c'è nessuna ragione di sostenere un candidato leghista in Lombardia", con caduta a cascata delle giunte di Piemonte e Veneto. "Non è una ritorsione ma una logica conseguenza". Il candidato in Lombardia, è bene ricordarlo, è proprio Maroni. Che domenica pomeriggio, via Twitter, aveva rilanciato la candidatura a premier del sindaco leghista di Verona Flavio Tosi replicando, di fatto, al nulla di fatto del vertice Pdl-Lega di sabato in via Rovani, residenza milanese del Cavaliere. Il botta e risposta insomma continua, anche se Berlusconi si dice "molto ottimista", perché alla fine "la ragione prevarrà". E perché elettori del Pdl e della Lega hanno le stesse esigenze: "meno tasse, più sicurezza, una maggiore stretta sull'immigrazione". Messaggi a Monti e Casini - Non solo Lega, comunque. Nell'intervista al Tg della rete ammiraglia di Mediaset il Cav ha avuto ancora parole durissime per Mario Monti e Pierferdinando Casini, leader del Centrino. "Monti in politica? Una scorrettezza inaccettabile - ha tagliato corto Berlusconi - Da capo dei tecnici si è trasformato in vice capo di Casini. Un'anomala armata Brancaleone che farà da ruota di scorta alla sinistra". Secondo il leader Pdl, nei sondaggi attuali Monti e Casini sarebbero sotto il 10%, che li relegherebbe ad un ruolo subalterno rispetto a Bersani. Casini e Gianfranco Fini, d'altronde, sono secondo Berlusconi "leaderini che si sono nascosto dietro l'ombra del Professore". Casini, in particolare, è "un mestierante della politica in Parlamento da 30 anni e che non ha mai lavorato in vita sua". Si tratta ora di rovesciare l'agenda Monti, o meglio puntare su altro. Prima di tutto, la crescita "dopo il declino di questi dodici mesi". "Noi vogliamo ridare fiducia agli italiani, far ripartire l'economia, creare nuovi posti di lavoro per i giovani, stiamo preparando delle misure che non peseranno sul bilancio dello Stato ma che ridaranno fiducia agli imprenditori che potranno tornare ad investire". Prim punto da cui ripartire, in ogni caso, sarebbe l'abolizione della tassa simbolo del governo tecnico, l'Imu: "Per noi la casa è sacra - ribadisce Berlusconi al Tg5 -, abbiamo già predisposto un disegno di legge e lo approveremo nella prima riunione del Cdm. I comuni riceveranno la stessa somma da un fondo costituito al ministero del Tesoro".

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