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Berlusconi: Il Pdl ha guadagnato l'8% in 15 giorni

Silvio Berlusconi

Andrea Tempestini
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  Nuovo atto della cavalcata elettorale di Silvio Berlusconi, ospite di Uno Mattina su Rai1. Il Cav snocciola i sondaggi e terrorizza la sinistra: "In meno di 15 giorni - spiega - abbiamo recuperato circa 8 punti e mezzo. Ci sono ancora 60 giorni per comunicare agli italiani la verità, cerchiamo di riportare a casa il 40% di quel consenso che gli italiani nel 2008 hanno dato al Pdl". La rimonta è possibile. La sinistra lo sa: non a caso, ha presentato un esposto all'Agcom per quella che ritengono essere una eccessiva presenza sui media di Berlusconi, riconoscendo il fatto che in pochi giorni il Pdl ha recuperato diversi punti percentuali. Berlusconi ha ribadito di essere "in grandissimo credito nei confronti della sinistra. Sono andato in tv per pochissime ore, e ancora non ho avuto possibilità di un prime time, di una prima serata dove ci sono molti, ma molti più telespettattori". "Una congiura contro di me" - L'ex premier torna poi sulla fine del suo precedente governo e spiega che c'è stata "una congiura" contro il Pdl e contro l'esecutivo Berlusconi. "Non si capisce - punta il dito - perché Fini abbia lasciato il Pdl per formare un partitino dell'uno per cento. Qualcuno deve avergli promesso un premio importantissimo". Quindi sui nuovi assetti degli azzurri, dai quali chi era in dissenso se n'è andato: "Non mi sono accorto di chi è andato via. Sono andati via in due o tre, senza voti e senza influenza. Ora  - puntualizza Berlusconi - ho solo supporter che mi amano, mi mandano i regali di Natale e sono tutti attorno a me". L'alleanza con la Lega - Dopo l'offerta sulla vice premiership di ieri, mercoledì 26 dicembre, il Cav torna sul nodo dell'alleanza con la Lega Nord. "Il realismo mi fa pensare che saremo ancora assieme alla Lega. Se il Carroccio non confermasse l'alleanza, potrebbe perdere influenza a livello nazionale. E perderemmo non solo la Lombardia, ma anche Piemonte e Veneto. Io e Bossi - ha rivelato - stiamo fissando la data di una cena. Io lo stimo, e lui mi stima ed è persona leale. Sono anche amico di Maroni, e stiamo cercando un'intesa. Non ho offerto il ruolo di vicepremier a Maroni, ma ho detto che, come è logico che sia, se sono due i partiti alleati mi sembra normale che se un partito va alla presidenza l'altro abbia la vicepresidenza".  Attacco ad Albertini - Come è noto, snodo fondamentale per l'alleanza tra azzurri e leghisti, è la Lombardia, dove la candidatura di Gabriele Albertini rischia di sparigliare le carte e far saltare il tavolo. Durissimo il commento di Berlusconi sull'europarlamentare: "Albertini, questo signore che con i nostri voti e quelli della Lega è stato sindaco per dieci anni a Milano, è stato colto da improvvisa ambizione personale. Si è candidato alla presidenza della Regione e rischia di non consentire a noi di mantenere e rafforzare l'alleanza con la Lega anche a livello nazionale. Si comporta in maniera francamente inaccettabile e incomprensibile". Sull'Imu - I due principali antagonisti di Berlusconi in questa campagna elettorale saranno Pier Luigi Bersani e Mario Monti. Per quel che riguarda il primo, il Cav dice: "Non è vero che non mi sono mai piaciuti i confronti televisivi con gli avversari politici. Li ho fatti con Occhetto e con Prodi. Ho lanciato la sfida a Bersani, l'ha raccolta e sono felice di confrontarmi con lui in televisione". Poi le critiche all'operato di Monti: "Chi afferma che non si può abolire l'Imu non capisce nulla di economia e di contabilità dello Stato". L'ex premier ha ribadito la ricetta: "Un disegno di legge che frazioni i risparmi per togliere l'Imu, aumentando di poco alcol, tabacchi, scommesse e giochi. E dovremo rimettere ordine nelle spese dello Stato, pari a 800mila miliardi di euro. Per farlo - ha aggiunto Berlusconi - bisognerà cambiare la Costituzione e avere quindi la maggioranza necessaria. Trovare 4 miliardi di risparmi, il costo dell'Imu, all'interno di 800mila miliardi sarà un gioco da ragazzi". Stoccata a Monti - Ancora su Monti e la sua sua "salita in politica", Berlusconi commenta: "Ha ragione, perché aveva un rango inferiore a quello di presidente del Consiglio. Io ho detto 'sceso in campo' perché avevo un rango superiore. Non temo Monti - ha proseguito - perché credo che da 'deus ex machina' quale era stato proposto, se scende in campo diventa un protagonista qualunque".  

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