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Monti, lista unica al Senato

Monti e Casini

Andrea Tempestini
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  La maschera è stata definitivamente gettata con l'ormai celeberrimo cinguettio su Twitter, con la sua "salita" in politica. E Monti "sale in politica" con i centristi. Terzietà, addio. Il Professore si è collocato: con Pier Ferdinando Casini, Luca Cordero di Montezemolo e Gianfranco Fini. Giubilo anche a Palazzo Chigi, dove diversi componenti del governo tecnico cercheranno di riciclarsi (politicamente) nella nuova avventura del bocconiano. Il listone unico - La partita, però, non è semplice. La vittoria pare un miraggio. Paradossalmente, sembra che il massimo obiettivo di Monti & co sia la rimonta del Pdl di Silvio Berlusconi, che renderebbere, in caso di vittoria di misura della sinistra, il Paese ingovernabile. Così, se Bersani volesse far parte della maggioranza, dovrebbe imbarcare (e probabilmente incoronare) proprio Monti. I centristi si organizzano, birgano, discutono. La novità più importante di queste prime ore post-natalizie sembra essere quella relativa alla composizione del gruppo centrista a Palazzo Madama: listone unico al senato.   Lista unica di Monti: terrore tra i possibili trombati Ecco le teste che potrebbero cadere   Il controllo del Prof - Monti, infatti, offrirà il suo nome allo schieramento che sosterrà la sua agenda (ossia, per ora, a Udc, Fli e Montezemolo). Il dubbio è come si possano conciliare le diverse anime del partito (democristiani, ex missini, società civile). L'escamotage, almeno al Senato dove lo sbarramento per singola lista all'8% lascia pochi margini di manovra (lo sbarramento per la coalizione è al 20%), pare essere proprio quello della lista unica. All'interno di questo listone, secondo i rumors, verranno presentati alcuni big di partito, a partire proprio da Pier Ferdinando Casini. Di pari passo, però, si scatena il panico tra le "vecchie volpi" della politica, che con il listone unico su cui ci sarà il controllo del "Monti talent-scout", rischiano di essere silurati, trombati, eliminati. Qui Montecitorio - Anche per quel che riguarda la Camera ci sarebbero pulsioni molto forti per presentarsi con una lista unica: servirebbe anche a ricollocare personalità di governo che non appartengono né a partiti né a movimenti ma che vorrebbero proseguire nell'impegno politico (leggasi: Corrado Passera). Inutile sottolineare come la scelta ultima toccherà a Mario Monti, che secondo le indiscrezioni, però, vuole temporeggiare, prendersi ancora qualche giorno per pesare i sondaggi e vedere le reazioni degli italiani all'ipotesi di una lista unica oppure a quella di liste separate.  

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