Bersani al giogo della Merkel:"Non tocco le tasse di Monti"
In candidato del Partito Democratico si piega ai diktat dell'Europa germanocentrica: "Non rinegozierò le imposte del Prof e non cambierà nemmeno la politica fiscale"
di Enrico Paoli "Il panettone natalizio, consumato con la famiglia, deve avergli fatto lo stesso effetto degli spinaci a Braccio di ferro. Io non temo nessuno, dice il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, al Tg2. E a vederlo lì, nel salotto di casa con il maglioncino a pari collo modello Marchionne, dà quasi l'impressione di essere davvero uno pronto a sfidare il mondo. Che si tratti di Silvio Berlusconi, Beppe Grillo, Mario Monti, l'Europa o della cancelliera Angela Merkel il problema non esiste. A parole però. Perché basta scoprire il gratta e vinci bersaniano distribuito a mezzo tv in vista delle primarie per la scelta dei candidati, per accorgersi che Bersani vuol essere più montiano di Monti agli occhi della Germania. Tasse e rigore la ricetta per curare il malato". Enrico Paoli su Libero in edicola oggi, mostra la strategia di Bersani per ruffianarsi Angela Merkel e di conseguenza l'Europa: ovvero promettere di non cambiare la politica fiscale del Professore. "Non voglio rinegoziare il fiscal compact né nessuno degli accordi raggiunti nell'ultimo anno, ma è necessario guardare avanti, afferma Bersani, ora mi piacerebbe che l'Europa si concentrasse sulla crescita e combattesse la recessione con la stessa tenacia con cui ha difeso l'unione monetaria".E ancora: "Io sono il segretario del partito più europeista d'Italia, spiega con una particolare enfasi il leader del Pd, e ho sostenuto tutte le politiche e le riforme che l'Europa ha chiesto di fare nel corso degli anni. Più che una dichiarazione d'intenti, una cambiale messa all'incasso, strappata dal portafoglio di Monti". Leggi l'articolo completo su Libero in edicola oggi, giovedì 27 dicembre