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E Bersani perde i primi pezzi:Ichino fugge, altri pronti a farlo

Pier Luigi Bersani

Pierluigi infuriato col Professore che gli sbarra la strada per Palazzo Chigi. Per recuperare i voti dei moderati vogliono mettere in lista anche il rottamatore

Andrea Tempestini
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  Bersani è preoccupato. Non vuole andare allo scontro con Monti. Il Partito Democratico, intanto, si spacca sul premier. Cresce la fronda interna che vorrebbe seguire pedissequamente l'agenda Monti, ma il segretario non la pensa così. C'è aria di possibile scissione: intanto, Ichino se n'è già andato. In parallelo cresce il pressing su Matteo Renzi, il sindaco rottamatore di Firenze, che - Fioroni in testa - alcuni vorrebberov vedere candidato, in lista per le prossime politiche. In queste ore si intensifica il pressing sul sindaco di Firenze: secondo parte dei vertici del partito, se Renzi si spendesse in prima persona in campagna elettorale, riuscirebbe ad attirare diversi voti dei moderati del Pd, i voti per intendersi che potrebbero andare a finire a Monti. Renzi, però, aveva promesso che se avesse perso le primarie sarebbe tornato a fare il sindaco di Firenze. Così ha fatto e così, con assoluta probabilità, continuerà a fare. Segue una sintesi dell'articolo di Andrea Scaglia. di Andrea Scaglia «Tuttavia». Ecco, non è che qui si pretenda di fare l'esegesi del bersanian retropensiero, ma leggendo la  risposta alle dichiarazioni di Monti, par davvero che in questa  congiunzione - e però avversativa - risuoni tutta la preoccupazione, e anzi l'irritazione del leader Pd nonché vincitore (precocemente) annunciato delle prossime elezioni. «Lo abbiamo sostenuto con lealtà e coerenza, anche nei momenti e nelle condizioni più difficili - così commenta Bersani riferendosi al Prof - e non abbiamo ragione di pentircene». Lunga premessa per arrivare proprio al tuttavia: «Tuttavia la crisi c'è ancora, e anzi è davanti alla sua fase socialmente più acuta. Forse è questo quel che è mancato di più nelle parole, pur apprezzabili, del presidente del Consiglio». E certo: c'è necessità, per il leader democratico, di marcare una distanza, cercando di ricompattare il partito - invero attraversato da inquietudini ormai conclamate - e i suoi stessi elettori, molti dei quali hanno vissuto con una certa soddisfazione l'annata tecnica tanto da mettere in discussione la linea maggioritaria interna al partito. (...) Come sottolinea Andrea Scaglia su Libero di lunedì 24 dicembre, quello di Pier Luigi Bersani verso le elezioni è un percorso a ostacoli. E il leader del Pd comincia a perdere i primi pezzi. Ichino fugge, e molti altri sono pronti a farlo. Bersani è infurato con Monti, che gli sbarra la strada per Palazzo Chigi: "Ci mette in difficoltà, andremo alla conta". E intanto, nel partito, cresce la fronda interna dei montiani. Leggi l'approfondimento di Andrea Scaglia su Libero di lunedì 24 dicembre  

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