Berlusconi: Monti, nessuna riforma e solo disastri
Le Camere sono state sciolte da Giorgio Napolitano al termine di un rapido giro di consultazioni. Le elezioni sono state fissate per il 24 e 25 febbraio. E Silvio Berlusconi continua la sua cavalcata elettorale. Nel mirino c'è ancora il governo tecnico: "Non c'è nulla da salvare di quello che è stato glorificato dalla grande stampa italiana ed europea, inginocchiata davanti a questi tecnici", ha commentato ai microfoni di Studio Aperto. "Solo disastri" - Il governo, ha aggiunto il leader del Pdl, "ha avuto risultati soltanto negativi, non ha fatto nessuna delle riforme importanti e indispensabili per il Paese, potendo usare a man bassa i decreti e avendo 50 fiducie dal Parlamento, che abbiamo votato anche se eravamo quasi sempre in disaccordo". Poi l'affondo, durissimo: "Monti non ha fatto la riforma dell'architettura istituzionale e dello Stato, non ha ridotto il numero dei parlamentari, non ha fatto la riforma della giustizia". Quanto alle tasse, ha aggiunto il Cavaliere, "ha portato disastri non da poco. L'Italia è il secondo Paese dopo la Francia per imposte sulla casa e c'è stato un abbattimento del valore degli immobili". "Casini e Fini? Nullità" - Berlusconi esprime il suo sollievo "perché finisce un periodo di sospensione della democrazia, con questo governo tecnico che è certamente un'anomalia non prevista dai regimi democratici. Non credo - ha rimarcato - che Monti abbia interesse a mettersi in campo e, da deus ex machina, diventare uno dei tanti piccoli leader o leaderini di questa politica". Ai microfoni di Studio Aperto, il nuovo attacco ai "partitini" e ai "piccoli leader come Fini e Casini", che "adesso si propongono per salire sul carro di Bersani e Vendola, se questo carro dovesse vincere. Credo che gli italiani abbiano capito, anche quelli a cui Fini e Casini stanno simpatici, che se si vuole favorire la sinistra è meglio dare il voto alla sinistra direttamente, piuttosto che disperderlo su queste due entità praticamente nulle".