Via alle consultazioni al QuirinaleIl Pdl chiede la "neutralità" di Monti Biancofiore: si ridia l'incarico al Cav
Colloquio da Napolitano, Cicchitto e Gasparri: "Il Prof si mantenga fuori dalle parti"
"Mario Monti deve mantenere il profilo di neutralità e terzietà in una fase di confronto politico delicata e importante come quella attuale”. Poche ma chiare le richieste del Pdl a Giorgio Napolitano che stamattina ha iniziato le consultazioni al Quirinale dopo le dimissioni del presidente del Consiglio Mario Monti. Il capogruppo Fabrizio Cicchitto ha subito voluto ricordare che non è stato il Pdl a sfiduciare Monti: “Da parte nostra sono stati mossi rilievi di merito, ma non abbiamo certo presentato una mozione di sfiducia”. Ora, andando verso le elezioni, "il governo tecnico e Monti dovranno mantenere una collocazione al di fuori delle parti”. Stesso concetto espresso da Maurizio Gasparri: "E' indispensabile che il governo mantenga un profilo tecnico, di terzietà e imparzialità". Richiamate il Cav - Vuole invece che Napolitano affidi l'incarico al Cavaliere, la leader delle amazzoni, Michaela Biancofiore: "Secondo prassi costituzionale, se una maggioranza c'è - come c'è - il presidente della Repubblica è tenuto ad assegnare l'incarico a colui o colei in grado di avere la fiducia delle Camere. Silvio Berlusconi ha la maggioranza, ne sono certa, in entrambi i rami del Parlamento. Prima di sciogliere le Camere e indire nuove elezioni dunque, mi auguro che Napolitano voglia verificare l'ipotesi di riassegnare l'incarico a Silvio Berlusconi, il presidente legittimamente eletto dagli elettori e mai sfiduciato". Il Pd difende Monti ma non lo vuole - Dopo il Pdl è il turno del Pd. I Democratici non perdono occasione per fare campagna e anche durante le dichiarazioni dopo le consultazioni sottolineano la loro fedeltà al governo Monti. "Il Pd ha sostenuto lealmente e fino all'ultimo giorno della legislatura» l'esecutivo Monti, che va ringraziato «per aver messo la sua personale credibilità al servizio del Paese" riferisce Franceschini. "Adesso però - precisa - si chiude la fase del governo tecnico. Noi ci presentiamo consapevoli che l'Italia merita una seconda fase fatta di politiche progressiste e riformiste che si basano su un principio molto semplice: chi ha di più deve mettere di più, chi ha di meno deve mettere di meno". Le vedove di Monti - Se il Pd fa buon viso con Monti per prepararsi invece al cattivo gico per il voto, l'Udc dopo le consultazioni fa ancora la serenata sotto il balcone di Monti. "Crediamo che per non vanificare gli sforzi dei cittadini, dobbiamo continuare il lavoro del governo Monti. Questo sarà quello che faremo durante la campagna elettorale" è la posizione dell'Udc, espressa da Gian Luca Galletti dopo il colloquio con Napolitano. In contemporanea il leader Pier Ferdinando Casini interviene da Napoli fa l'appello last minute: "È chiaro che la candidatura di Monti darebbe una grande autorevolezza alla nostra proposta politica, ma noi rispetteremo le scelte del presidente del Consiglio qualunque esse siano". E ovviamente non è diverso il giudizio su Monti per l'Api di Rutelli e per i finiani di Fli. Nel solco del premier uscente anche Francesco Rutelli, leader dell'Api: "Si deve arrivare presto a un governo che non tradisca i risultati ottenuti da Mario Monti che ha rimesso in carreggiata l'Italia". "È ineccepibile che il bilancio del governo Monti sia positivo, per come siamo ora e come eravamo due anni fa. Ora speriamo che tutto questo non evapori in una campagna elettorale che potrebbe riportarci indietro di 20 anni" aggiunge Benedetto Della Vedova, capogruppo di Fli alla Camera. Il giudizio severo di Idv e Lega - Parere duro invece quello della Lega Nord. "Siamo contenti per le dimissioni» del governo Monti che in questo anno ha causato parecchi problemi al Paese", è la posizione espressa con i capigruppo di Camera e Senato Gianpaolo Dozzo e Federico Bricolo. Pragmatico e polemico, infine, il parere dell'Italia dei Valori che insieme alla Lega è stata all'opposizione. "Abbiamo comunicato al presidente della Repubblica che avremmo preferito che Monti avesse riferito in Parlamento le ragioni delle sue dimissioni» dice invece il presidente dei senatori dell'Idv, Felice Belisario, al termine delle consultazioni al Quirinale. "Inoltre - prosegue - abbiamo espresso la nostra preoccupazione per le firme sul referendum sul lavoro e sulla casta".