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Bersani: "Monti? Non credo ai partiti nati per una persona sola"

Il segretario Pd: "Ma siamo sempre disposti ad alleanze. Berlusconi vuol togliere l'Imu con le tasse sull'alcool, ma quanto deve costare una birra? 300 euro?"

Giulio Bucchi
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Mario Monti? Come Silvio Berlusconi. Pierluigi Bersani continua a predicare sangue freddo ("Faccio gli auguri a tutti, ma non sono affatto preoccupato") ma sotto sotto la discesa in campo del Professore lo inquieta. Intervistato da Sky Tg24, il segretario del Pd ha qualcosa da ridire sulla nascita dl "Centrino", la lista (o le liste) di moderati a sostegno della candidatura a premier di Monti: "Non credo faccia bene all'Italia fare formazioni politiche attorno alle persone", ha detto Bersani, Più o meno quanto sostiene a proposito del Cavaliere e di Beppe Grillo. "Sono curioso anche io di sapere quale sarà la conclusione delle riflessioni del presidente Monti... In attesa di queste sue decisioni posso dire che francamente non avremmo mai immaginato che Monti entrasse nella contesa". In ogni caso, le porte al centro sono aperte: "Ho sempre detto che voglio costruire un centrosinistra di governo che abbia apertura, disponibilità a incontrare, discutere, concordare un'azione comune con un centro moderato, antipopulista, europeista". "E che io abbia o non abbia la maggioranza - ha insistito - in ogni caso tengo ferma questa proposta".  Veleno sul Cav - Parole un po' più piccanti Bersani le riserva proprio a Berlusconi e in particolare sulla sua proposta di togliere l'Imu dalle prime case compensando i mancati incassi con un inasprimento delle tasse su alcool e tabacco: "Dall'Imu abbiamo tirato su 24 miliardi. Vorrei capire - ironizza il segretario democratico - quanto dovrebbe costare una birra, 300 euro?". "Di favole non si può più raccontarle, l'Imu l'ha messa Berlusconi e non Monti. Monti ha solo dovuto riempire le caselle del patto che Berlusconi aveva sottoscritto con l'Unione europea, lui e Tremonti, per il pareggio di bilancio nel 2013. L'hanno dovuto fare perché non avevano credibilità in Europa". Quindi, ecco la ricetta del Pd sull'Imu: "Bisogna dire agli italiani una parola di verità. L'Imu va alleggerita un po' per i redditi più bassi, e bisogna affiancarla con una tassa sui grandi patrimoni immobiliari". 2013, crisi e programma - Nonostante le difficoltà, Bersani è ottimista sul futuro dell'Italia: "Dico che noi ce la facciamo, sono sicurissimo. Abbiamo davanti un anno difficile ma credo che riusciamo di nuovo a mettere il segno più, purchè non ci raccontiamo cose che non esistono". Sui programmi c'è ancora da lavorare, perché prima bisogna capire con chi il Pd li dovrà affrontare. Casini o Vendola. Forse anche per questo il segretario fa lo gnorri: "Credo ai concetti, non perderò tempo a concordare 300 pagine di programma. Ma tutta la legislatura avrà due priorità: moralità e lavoro". Nello specifico, però, qualcosa la dice: "Se toccherà a noi, dal giorno dopo proponiamo una legge a doppio turno di collegio perché mi pare l'unica legge in grado di dare stabilità al sistema politico", dice mandando idealmente in soffitta il Porcellum. Per quanto riguarda la riforma Fornero "va implementata, noi l'abbiamo approvata ma dicendo quello che non sufficente. C'è il tema della precarietà che non è stato affrontato abbastanza. Ripartiamo da lì". Infine, in caso di vittoria, promette di affrontare da subito il tema del conflitto di interessi, con norme sull'incompatibilità e un'antitrust più seria sui sistemi di comunicazione". Gira che ti rigira, il pensiero sembra sempre tornare a Berlusconi.

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