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Maroni teme la fregatura del Cav:lui sconfitto e Monti premier
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E se Berlusconi aprisse al Monti-bis? È uno dei crucci che tormentano i leghisti, alle prese col possibile accordo col Cavaliere. L'ex premier ha spiegato a Maroni che un'intesa alle Politiche (necessaria per ottenere il sostegno azzurro a Bobo candidato al Pirellone) potrebbe garantire al centrodestra il premio di maggioranza al Senato, in Lombardia e Veneto. Risultato che potrebbe fruttare un pareggio a Palazzo Madama. A quel punto, chi assicura che Berlusconi non decida di benedire un Monti-bis? D'altronde il nuovo governo sarà nominato da Giorgio Napolitano, certamente non ostile al professore. E per il Pdl negare palazzo Chigi a Pier Luigi Bersani sarebbe già un successone. Ma per la Lega? In Lombardia non è neanche sicura di vincere nonostante l'accordo con gli azzurri. Gabriele Albertini è determinato a restare in campo e l'ex premier non pare attrezzato per farlo desistere. Il Carroccio rischierebbe di fare l'accordo perdendo comunque il Pirellone, ritrovandosi a Roma l'odiato Monti. Una caporetto. In più, l'election day rischia di danneggiare i padani che pure l'avevano invocato con forza. La campagna per le regionali sarà offuscata da quella per le nazionali, e l'ingombrante Cavaliere rischia di lasciare nell'ombra i padani. Questa situazione complicata, con Salvini che apre alla candidatura di Bossi in Regione, è resa ancora più difficile dai veleni interni. Questi i fatti. L'altra sera, a Roma, cena tra parlamentari organizzata dall'ex capogruppo Marco Reguzzoni. La comitiva doveva andare in un ristorante toscano, ma per mancanza di tavoli s'è attovagliata a «L'Orso», a due passi da Montecitorio. Tra i presenti, oltre ad alcuni collaboratori e militanti, un solo senatore: Giovanni Torri. Poi i deputati Alberto Torazzi, Paola Goisis, Luca Paolini, Alessandro Montagnoli, Marco Desiderati, Giacomo Chiappori e Daniele Molgora (arrivato in ritardo). Ufficialmente, doveva essere una cena su invito per scambiarsi gli auguri di Natale. Tra un'amatriciana e un filetto, Reguzzoni ha annunciato di non volersi ricandidare, spiega Matteo Pandini su Libero di giovedì 20 dicembre. La Lega Nord è davanti ad una scelta pericolosa. Andare col Cav dà certezze. Averne l'appoggio per le regionali in lombardia sarebbe un affare. Uno di quelli però da pagare a caro prezzo. Se Berlusconi poi pendesse per un Monti bis il rischio per Maroni è elevato. La base anti Monti potrebbe ribellarsi e lui trovarsi in brutte acque. Continua a leggere l'articolo di Matteo Pandini su Libero di giovedì 20 dicembre
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La Postina con Zanellato diventa Dotta
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