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Allo sbaraglio. Scaricato pure dai montiani: "Tu non ci servi"

Gianfranco Fini

Lo stop delle Acli a Gianfranco: "Non c'entra nulla con noi"

Andrea Tempestini
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  di Caterina Maniaci Nel centro in via di formazione - e in grande fibrillazione - non c'è posto per Fli e Gianfranco Fini. Lo dichiara  Andrea Olivero, presidente delle Acli, tra i promotori dell'operazione che mette insieme un partito vero e proprio (l'Udc di Casini) con un movimento che aggrega i rappresentanti di una società civile finora rimasta fuori dalla rappresentanza politica. E in cui i cattolici hanno un ruolo di primo piano.  Aspettando Mario Monti e le sue prossime mosse.  Olivero, ospite di un videoforum a Repubblica Tv , auspica la formazione di «una lista Monti, una lista di società civile affiancata all'Udc», nuova e «senza parlamentari uscenti», con il leader della Cisl Raffaele Bonanni e il movimento liberale di Luca Cordero di Montezemolo. Ma senza Gianfranco Fini: «Fli appartiene a un'altra cultura politica rispetto alla nostra, è difficile una convergenza tra noi e loro». Fini risponde su Twitter: «Il sig. Olivero, di cui ricambio la stima, capirà presto che la realtà sarà diversa da come egli la immagina».  Olivero chiarisce comunque  l'obiettivo del progetto comune del nuovo centro. Anzi, puntualizza: «Non chiamateci semplicemente centristi, noi in realtà siamo estremisti riformisti e solidaristi accaniti, il nostro intento è spingere con forza il cambiamento del Paese». La guida di questo “soggetto terzo” spetta senz'altro all'attuale premier: «Il presidente non si tirerà fuori»,  assicura il presidente delle Acli,  «è  importante che ciò non avvenga. Nessuno di noi forzerà rispetto alla sua decisione, sono giorni difficili per il premier, ma il suo contributo è decisivo per segnare una svolta ed entrare nella Terza Repubblica». In ogni caso, Fli e Fini rappresentano uno dei nodi che Udc e movimento di Montezemolo devono affrontare. Mentre sembra accantonato il problema degli eventuali veti  dei dirigenti e leader vari di Verso la Terza Repubblica su Rocco Buttiglione e Lorenzo Cesa - sui quali pendeva il giudizio di “politici di troppo lungo corso” - sul presidente della Camera, come dimostrano le dichiarazioni di Olivero, restano tuttora in piedi le obiezioni di fondo: noi non abbiamo niente in comune con Fli e non abbiamo mai parlato di accordi e alleanza. Casini, invece, sembra ritenere la presenza di Fini importante per la costruzione del nuovo centro.  

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