Monti corregge il tiro: "Riformare non vuol dire smantellare"
Il premier interviene all'anniversario dei Nas per chiarire le sue dichiarazioni sul Welfare
Visto il putiferio che ha scatenato con le sue dichiarazioni sul welfare, il presidente del Consiglio Mario Monti si è dovuto spiegare. Intervenendo alla cerimonia per i 50 anni del Nucleo Antisofisticazioni dei Carabinieri ha chiarito che "affermare la necessità di rendere il servizio sanitario nazionale sostenibile non ha nulla a che vedere con la logica della privatizzazione". "Riformare significa riconoscere che in passato non sono state sempre prese decisioni responsabili", ha aggiunto Monti: "Servire i cittadini e non servirsi dei cittadini deve essere il principio a sostegno dell'azione di Governo del Paese". Eccellenza nel pubblico - "In una società adulta dobbiamo essere capaci di parlare e abbiamo il dovere di parlare senza che le parole diventino veicolo di equivoci e di fraintendimenti, ma parlare per vedere la realtà dei problemi”. “L'eccellenza -ha puntualizzato il premier- sta anche nel pubblico e non sempre il privato è immune dalle logiche improprie del condizionamento di scelte non sorrette da assoluta trasparenza e competenza. La scelta dei migliori e dei più capaci, pensiamo ai medici, non può essere influenzata da logiche di appartenenza”. Diritto alla salute - Quello della salute pubblica, per Monti "è un valore che va preservato anche nel futuro introducendo innovazioni e adattamenti che i tempi richiedono". Secondo il premier "il diritto alla salute e l'organizzazione pubblica dei servizi ai cittadini sono requisiti fondamentali per lo sviluppo sociale e la convivenza civile". Infine, Monti ha voluto sottolineare come quello dei cinquant'anni dei Nas, sia un "anniversario importante, un traguardo significativo soprattutto se, come i Nas, si ha la capacità di essere più avanti del tempo che si vive e di affermare l'efficienza come requisito essenziale per ogni servizio pubblico".