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Pdl, le primarie non si faranno il 16 dicembre (e, forse, mai)

Silvio Berlusconi e Angelino Alfano

Andrea Tempestini
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  Cala definitivamente il sipario sulle primarie del Pdl: non si faranno il 16 dicembre né, con tutta probabilità, mai. Nelle ultime ore è circolata con insistenza la voce secondo cui Angelino Alfanno avrebbe aperto alla possibilità di rinunciare alle consultazioni per la premiership 2013, visti gli ultimi sviluppi del quadro politico all'interno del partito  di fronte alla possibilità, che alcuni considerano imminente, di un annuncio di una nuova cosa azzurra da parte di Silvio Berlusconi. Il Cavaliere torna in campo. L'annuncio ufficiale, ancora, non è arrivato. Anzi, secondo gli ultimi "boatos" slitta: non avverrà domani, giovedì 29 novembre, ma la prossima settimana. Il Cavaliere deve sciogliere ancora gli ultimi dubbi. E' indeciso tra i diversi nomi con cui battezzare il nuovo movimento, anche se su questo fronte i giochi paiono essere fatti: sarà, ancora, Forza Italia (sull'aggiunta del 2.0 si è fantasticato molto, ma la "declinazione" web non dovrebbe essere aggiunta). Come scrive Salvatore Dama su Libero in edicola oggi giovedì' 29 novembre, Silvio e Angelino, hanno ammorbidito le posizioni di partenza.  "L'ipotesi di accordo è questa: Alfano rinuncia alle primarie e Berlusconi è il candidato premier alle prossime Politiche; contemporaneamente Silvio accantona il progetto di fare tabula rasa del Pdl e della sua attuale classe dirigente. La nuova lista - Forza Italia 2.0 - ci sarà, ma prenderà il posto del Popolo della libertà assorbendone buona parte del personale politico di derivazione forzista. Ad Angelino è stata offerta la carica di segretario. Dalle ceneri del Pdl nascerà anche un partito di destra, con gli ex Alleanza nazionale". Primarie, addio - Ancora  una volta, quindi, il leader è Silvio Berlusconi. Le consultazioni azzurre vanno in soffitta. Tutti lo pensavano, nessuno la ammetteva. Fino a quando Maurizio Lupi, uno degli esponenti più in vista del Pdl, lo ha ammesso: "Berlusconi torna in campo - ha spiegato nelle registrazioni della "terza aula del Parlamento", Porta a Porta di Bruno Vespa -. A questo punto non si possono più tenere le primarie del Pdl il 16 dicembre". E a conferma del fatto che le consultazioni tanto volute da Angelino Alfano ed altre porzioni del partito non si terranno, come spiega il TgLa7 di Enrico Mentana, c'è anche il fatto che gli scatoloni con le firme da autenticare per prendere parte alla gara, in via dell'Umiltà a Roma, non sono ancora stati aperti. Restano lì, chiusi, immobili e impolverati. E il loro inseroabile destino è quello di ricoprirsi di altra e altra polvere ancora. La Meloni mastica amaro - Il dado è tratto. Silvio c'è. La sua presenza è a dir poco ingombrante. E il partito, ciò che resta del Pdl di cui l'ex premier si vuole forse sbarazzare, è vicino alla definitva implosione. Frantumato da correnti e differenti visioni politiche, già rischiava non solo lo spacchettamento (Forza Italia, Pdl, ex An) ma l'estinzione. Ora, con diversi pezzi da novanta (compreso Alfano) che affermano che "il leader, se c'è, è Berlusconi", il futuro è ancora più incerto: se Silvio traccerà strade diverse il partito è destinato a sparire.  Del Pdl che sarà? - Che cosa diverranno gli azzurri è ancora tutto da scoprire. Ignazio La Russa parla per gli ex An, e dice che se torna Forza Italia lui, e con lui gli altri della corrente, sono pronti a percorrere un'altra strada. Giorgia Meloni, candidata alle primarie svanite, non si rassegna all'annullamento delle consultazioni e chiede che vengano rinviate a gennaio. E Alfano? Angelino, come detto, vorrebbe ricucire con Berlusconi. Forse lo seguirà, poche ore fa aveva invitato Silvio a restare nel Pdl per rinnovarlo e ricostruirlo. Invito respinto. Di sicuro l'ex Guardasigilli ha capito che le primarie rischiano di non esistere più, si sta per arrendere. Ora gli resta da capire se il Pdl esisterà ancora.  

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