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Pdl, Meloni contro Alfano: "Con me no a Monti bis"

L'ex ministro della gioventù vuole precisare le differenze fra lei e il segretario. Con Angelino secondo la Meloni si rischia un altro governo in loden. Lei invece vuole aria nuova

Ignazio Stagno
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Giorgia Meloni vuole correre bene per le primarie del Pdl. lei è già partita con la sua campagna. E da buon competitor deve distinguersi dal principale rivale: il segretario del pdl Angelino Alfano. E così precisa subito le differenze fra lei e lui. "Io  escludo la possibilità di un Monti bis. Alfano no". Un'altra differenza tra la Meloni e Alfano consiste nel rapporto con la classe dirigente del partito. "Basta cooptazioni. Chi ha avuto un ruolo dovrebbe rimettere il   mandato. Avanti chi se lo merita, chi ha consenso e chi è preparato", ha affermato. Sulla sua candidatura ha anche precisato: "Ho deciso di candidarmi   quando mi sono accorta che i vertici me lo sconsigliavano, mentre la   base mi chiedeva di partecipare".  Il Cav non è un problema Su Berlusconi e un suo no alle primarie l'ex ministro della gioventù è stato chiaro:"Le primarie selezionano un candidato premier. E Berlusconi non intende fare il premier. Devo aggiungere altro?". Quindi per la Meloni il problema Cav non esiste. Lei non ha dubbi le primarie si faranno e la campagna per la scelta del candidato premier è già partita. Su un punto è d'accordo con Alfano, ovvero la non candidatura degli indagati sia alle primarie che al parlamento: "La legge che impedisce ai condannati  per reati contro l'amministrazione di essere candidati è un provvedimento che ho proposto tre anni fa. Mi hanno guardato come se  fossi pazza. Io mi spingo fino a dire che se i magistrati si  assumessero davvero la responsabilità delle loro azioni e se venisse introdotto un giusto processo, davvero breve, sarei addirittura per non candidare gli indagati”. Le primarie del Pdl ormai sono partite. La Meloni non si ferma più. 

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