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Primarie Pd, Renzi: "Cambiare le regole per il ballottaggio"

Giulio Bucchi
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  I risultati definitivi delle primarie del Partito democratico ci sono. Li ha comunicati il collegio dei Garanti: Pier Luigi Bersani ha ottenuto 1.393.990 voti pari al 44,9 per cento, Matteo Renzi 1.103.790 voti pari al 35,5 per cento, Nichi Vendola 485.158 voti pari al 15,6%, Laura Puppato 80.600 voti pari al 2,6% e Bruno Tabacci 80.600 voti pari al 2,6%. I voti validi sono stati 3.107.568. Ma la polemica tra Pierluigi Bersani e Matteo Renzi, il cui comitato elettorale aveva messo in discussione i primi dati (44% per il segretario, 35% per il sindaco rottamatore) tendono a spegnersi. E' lo stesso comitato Renzi a gettare acqua sul fuoco, per bocca di Lino Paganelli, secondo cui il divario tra i due sfidanti "è più vicino all'8-9% che al 6 per cento", come inizialmente sostenuto. Resta però il problema della trasparenza, e a ribadirlo è stato ancora una volta Renzi nella prima conferenza stampa del dopo-voto, quella che al tempo stesso lancia la sua settimana di campagna elettorale in vista del ballottaggio. "Non ho ancora capito quanti voti ho preso. Sicuramente più di un milione, ma i numeri sono ancora ballerini. Però nessuno di noi grida al complotto, chiediamo solo che il comitato organizzatore metta online i verbali di tutti i 9.000 seggi. Nessuno ha niente da temere. L'appunto è che nei 4.000 seggi dove erano presenti i responsabili della mia lista lo scarto era di 4 o 5 punti. Ma ora non cambia niente, si riparte zero a zero". Sfida sulle regole - L'obiettivo è puntato su domenica prossima, il ballottaggio: "Chi pensa che la classe dirigente di questo centrosinistra scelga Bersani, chi ha voglia di cambiare deve votare per noi. E' un derby tra usato sicuro e innovazione. Faccio un appello ai cittadini del Sud: l'occasione di cambiare c'è, se non volete farlo prendetevene la responsabilità. Nichi Vendola ha detto che farà di tutto perché io non vinca, ma non significa che i vendoliani voteranno Bersani. In larga parte è voto d'opinione, spero e credo che molti voteranno per noi". La sfida di Renzi è portare più elettori possibili al ballottaggio, magari anche quegli "elettori di centrodestra delusi" cui ha fatto riferimento anche subito dopo il primo turno. Per vincere, il rottamatore vuole rendere più facile la partecipazione al ballottaggio anche di chi non ha votato la prima volta. "Dobbiamo aumentare la partecipazione al voto tra primo e secondo turno - ha ribadito Renzi -. In Francia, per le primarie socialiste, è cresciuta del 10 per cento. Qua ancora una volta le regole stanno facendo di tutto per complicare le cose, agli organizzatori chiediamo di potersi registrare online". Le regole, ricordate invece dal garante Luigi Berlinguer a SkyTg24, sono un po' più complesse: "Per registrarsi, e quindi votare, al ballottaggio anche se non lo si è fatto per il primo turno delle   primarie basta dichiarare, non certificare, l'avvenuta impossibilità di votare al primo turno". "Il corpo elettorale è quello del 25 novembre, le prescrizioni sono state fatte. Il regolamento è esplicito ed è stato accettato da  tutti". Il guaio è che per registrarsi occorrerà presentarsi a un comitato elettorale o a una sede del Pd giovedì e venerdì prossimo, giorni lavorativi, mentre Renzi chiede di facilitare le pratiche sia con la registrazione online sia con quella istantanea, ai seggi. "Noi" e "loro" -  Al di là delle regole, la sfida con Bersani è quella dei contenuti e, prima ancora, quella generazionale. "Io continuerò a dire fino a domenica noi e loro. Perchè è vero: c'è un noi e un loro". Via ai paragoni calcistici: "La squadra è la stessa ma con allenatori diversi: uno per il catenaccio, l'altro per il calcio totale. Con me D'Alema e Bindi restano in panchina. E questo riguarda tante piccole grandi scelte". "Ma noi non vogliamo sfasciare il Pd, distruggere la squadra. Vogliamo cambiare schemi e giocatori, affrontare con più coraggio certe partite". A viso aperto, per esempio in tv nell'ultimo faccia a faccia: "Io spero in un passaggio anche a La7 e Mediaset, visto che siamo stati a Sky e saremo in Rai mercoledì. Stiamo aspettando ci sia la disponibilità di Pierluigi a sapere dove e quando andare".   

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