Cerca
Cerca
+

Vendola: "Da Bersani voglio profumo di sinistra"

Andrea Tempestini
  • a
  • a
  • a

  Tutto deciso ancor prima del secondo turno delle primarie del Pd? I voti di Nichi Vendola andranno come previsto al segretario Pierluigi Bersani e per Matteo Renzi non ci sono speranze? Non proprio. Perché il governatore della Puglia (che per inciso ha perso anche in Puglia: lui al 37,3%, Bersani al 39,3%) prima di indirizzare i suoi elettori a sostenere il segretario, vuole garanzie. Lo ha detto chiaro e tondo. "A Bersani chiedo di sentire profumo di sinistra. Non impegno per il mercato, ma per i diritti. Bersani in vista del ballottaggio di domenica 2 dicembre  deve convincere 485mila persone che hanno votato per me". Quindi ribadisce: "Vogliamo sentire profumo di sinistra". Ecco cosa ci aspetta - Secondo il governatore della Puglia, Bersani "deve dire parole chiare sulla differenza di genere, sulla crisi ambientale, sul lavoro, l'Europa e per gli studenti in piazza. Ci risponda, e domani decideremo". In cambio dei voti, in soldoni Nichi chiede le nozze per gli omosessuali e il varo di quella folle riforma fiscale che prevede una tassazione pari al 75% per i redditi dichiarati superiori al milione di euro. Vendola, è bene ricordarlo, si è sempre schierato a favore anche di una patrimoniale. Il futuro del Partito Democratico è in mano a Nichi, e per assicurarsi una vittoria al secondo turno di domenica, a Bersani viene chiesto di accettare il programma di Nichi. "Mi impegnerò perché Renzi non vinca" - A chi ha letto nelle parole del governatore pugliese una sorta di appoggio a Matteo Renzi, Vendola ha risposto: "Nessuno poteva aspettarsi un endorsment per il sindaco di Firenze, a cominciare dallo stesso Renzi". Quindi una chiusura ancora più netta: "Mi impegnerò perché Renzi non vinca". Secondo Vnedola, infatti, il sindaco rottamatore è assimilabile all'Udc di Casini, si tratta ossia di "vecchi interpreti della politica di conservazione che strangola l'Europa". Non riconosce la sconfitta - Vendola, infine, non riconosce quella che a tutti gli effetti è stata una sconfitta. Nelle primarie del Pd ha raccolto poco più del 15%, un risultato molto scarno per chi ambiva alla leadership e fino a un anno fa sembrava avere le carte in regola per strappare lo scettro a Bersani: "La mia candidatura - ha affermato Vendola - guadagna poco meno del 16% su tutto il territorio e, date le condizioni in cui ho partecipato, si tratta di un risultato di straordinario rilievo".  

Dai blog