Sicilia, alla regione camerieri nababbiPer loro doppio stipendio per fare un caffè
Banconisti e uomini in giacca bianca e papillon per servire ai tavoli percepiscono un salario dalla ditta che ha vinto l'appalto e 1800 euro mensili pagati dai contribuenti
Alla Regione siciliana si leccano i baffi. Sià i deputati che mangiano alla buvette dell'Ars, a Palermo, sia chi serve dal bancone e chi in giacca bianca serve ai tavoli. I camerieri e i banconisti della buvette guadagnano davvero tanto. Per portare trofie al pesto su un tavolo occupato dai consiglieri regionali, e per preparare un caffè al presidente, i camerieri percepiscono un doppio stipendio. Esattamente in gergo vengono chiamati "graditi", come spiega Giancarlo Cancelleri sul blog del M5S siciliano. La storia è semplice. La buvette della regione ha un menù vasto. Patti tipici siciliani, piatti etnici, arancine e pezzi di rosticceria, spremute, caffè e nero d'avola per deliziare il palato dei consiglieri. Ma i prezzi sono davvero bassissimi. Mantenere un prezzo così basso non è semplice. E allora come fare? Semplice. Basta far pagare lo stipendio dei camerieri anche ai siciliani e non solo alle ditte di catering che gestiscono, dopo aver vinto l'appalto la buvette della regione. Se per dieci anni un un cameriere riesce a lavorare ininterrottamente a Palazzo D'Orleans anche con ditte diverse matura il diritto al doppio stipendio. Diventa "gradito" insomma. Così oltre a percepire il salario erogato dalla ditta per cui lavora si becca altre 14 mensilità di 1800 euro ciscuna direttamente dalle casse della regione. Guadagna molto meglio di qualunque impiegato pubblico. Ma per garantire ulteriormente un caffè a 45 centesimi, un primo + secondo+frutta+bibita e caffè a soli 11 euro la regione sborsa altri 31000 euro mensilmente alla ditta che si è aggiudicata l'appalto. Più di 300mila euro all'anno vanno nelle casse delle ditte che gestiscono la buovette. Tutti soldi pagati dai contribuenti siciliani. Dunque lavorare come cameriere a Palazzo D'Orleans è come avere un piccolo pezzetto di paradiso. Pagato dai siciliani.