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Berlusconi: "Renzi non si rifà a un'ideologia comunista"

Silvio Berlusconi

Il Cav: "Il rottamatore non porta avanti le stesse idee del Pci". Sulle primarie del Pdl: "Se le faremo? Non lo decido io, ma l'Ufficio di presidenza del partito"

Andrea Tempestini
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A Silvio Berlusconi "non piace guardare in casa d'altri. So solo che alle primarie del Pd vincerà chi avrà più voti, e siamo tutti curiosi di vedere come finirà". Il Cavaliere lo ha spiegato al direttore di Libero, Maurizio Belpietro, ne La Telefontata di Canale 5. L'ex premier, però, non nasconde ilf atto che il suo candidato favorito sia Matteo Renzi: "Questo Renzi non porta avanti le stesse idee di Pci e Pds, di quelli che non hanno mai abbandonato la filosofia comunista. In Italia infatti abbiamo ancora questa negatività, esiste ancora un partito che si rifà a un'ideologia comunista, e con Renzi potrebbe nascere una sinistra diversa". Milan e Costituzione - Nel corso dell'intervista, Berlusconi insiste sul "disgusto degli italiani per la politica", e ribadisce che la sua opera di governo non è stata realizzata a causa di "un'architettura costituzionale che non lo consente. Dobbiamo cambiare le regoze della Costituzione strumenti e poteri del governo". Il Cavaliere ha voglia di parlare di Milan e della vittoria contro la Juventus di domenica sera, ma c'è un altro tema importante da cui non può scappare: le primarie del Pdl e il futuro degli azzurri. Le primarie del Pdl - "Stiamo valutando con grande senso di responsabilità la situazione - ha spiegato il Cavaliere -. Vediamo cosa succede dall'altra parte". Ma se scende in campo, queste primarie si faranno sì o no, chiede Belpietro. E Berlusconi risponde: "Le primarie stanno andando avanti. La domanda non è da rivolgere a me, ma alle istituzioni del Pdl. Sarà l'Ufficio di Presidenza che dovrà prendere posizione dopo le primarie del Pd". Una frase che suona quasi come un addio di Berlusconi, sempre più proiettato verso la sua lista personale: le primarie del Pdl? Facciano loro, io non c'entro...

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