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L'indagato Proto sfida Alfano:"Io mi candido lo stesso alle primarie"

Dopo le parole del segretario del Pdl che annuncia un suo probabile "ritiro dalle primarie se ci fossero indagati fra i candidati", l'intermediario finanziario non si fa da parte. Comincia la sfida

Ignazio Stagno
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Alessandro Proto se ne frega delle parole di Angelino Alfano. Il segretario del Pdl ha affermato: "Non partecipo a delle primarie dove ci sono degli indagati fra i candidati". Proto non ne vuole sapere di ritirarsi. Lui è indagato per aggiotaggio dalla procura di Milano.  Al centro dell'inchiesta ci sono le comunicazioni al mercato sulle offerte degli scorsi mesi per l'acquisto di partecipazioni in Unicredit, Rcs, Mediobanca e Fia E così afferma la sua volontà ferera di andare avanti.  "Confermo la mia candidatura. Non me ne frega nulla di quello che dice Alfano", afferma Proto.  "Queste primarie sono una buffonata e ce ne accorgiamo ora dopo ora. - attacca Proto - Quando ho formalizzato che avevo raggiunto 10.000 firme dopo un'ora c'era la notizia che ero indagato dovunque, dalle agenzie ai giornali. A questo punto - continua Proto a Radio 24 - Mi auguro di essere indagato, cosi vedremo cosa fa Alfano. Il Pdl è un partito che non esiste più, è morto e mi candido per fare qualcosa di buono e di positivo. All'interno del Pdl il leader è sempre Berlusconi e se rifà Forza Italia io vado con lui. La cosa strana è che Berlusconi non si esprime - conclude Proto - non è ammissibile che il Pdl passi da Berlusconi ad Alfano. Alfano no può fare quelle dichiarazioni quando Berlusconi, unico leader, lo è indagato. Io non voto al centro sinistra e se fosse voterei Alfano".

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