Violenza sulle donne, proposto da Carfagna-Bongiorno l'ergastolo per femminicidio
Le parlamentari chiedono anche l'introduzione del "matrimonio forzato", con pene più severe se la vittima della coercizione è una minorenne
L'ergastolo per chi uccide una donna con l'aggravante del delitto passionale, pene gravi per chi obbliga al matrimonio contro volontà, ancora più pesanti se la vittima della coercizione è un minore. Sono i punti fondamentali della proposta di legge contro la violenza sulle donne presentata da Mara Carfagna (Pdl), ex ministro per le Pari Opportunità, e l'avvocato Giulia Bongiorno (Fli). "Dobbiamo dire basta alla violenza sulle donne e al femminicidio - dicono in coro le promotrici - e introdurre delle sanzioni maggiormente dissuasive per gli uomini che pensano di poter disporre delle donne come di un bene proprio". "Siamo agli sgoccioli di questa legislatura - afferma Carfagna - rispetto a quattro anni fa il quadro normativo, per quanto riguarda le donne è più completo, grazie alle parlamentari che sono andate al di là degli schieramenti facendo squadra. Spero - conclude - che questa maturità non si concluda con questa legislatura. In questa battaglia non ci fermiamo nè ci fermeremo" Il testo della legge - La proposta di Carfagna e Bongiorno inserisce l'aggravante specifica per punire con l'ergastolo chi commetta un omicidio volontario in reazione a una offesa all'onore proprio o della famiglia d'appartenenza. La definizione di femminicidio aggravato è estesa dal delitto perpetrato dal marito a quello perpetrato da amante o convivente. Le due deputate vogliono inserire anche il reato di "matrimonio forzato" per chi costringa o induca qualcuno con la violenza o la minaccia a contrarre matrimonio: la pena andrebbe da uno a cinque anni, con conseguente annullamento del contratto matrimoniale. Un'altra novità inserita nella proposta di legge stabilisce la pena della reclusione da 24 a 30 anni nei confronti di chi commette il fatto su un minore di dieci anni o in sua presenza.