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I fiorentini ora lo rottamano Renzi, fra camper e primariesi scorda della sua città

Matteo Renzi

Un sindaco assente che non si vede più per le vie di Firenze. Troppo impegnato per la leadership del centrosinistra ha perso la fiducia di chi lo ha votato

Ignazio Stagno
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A furia di voler rottamare, Matteo Renzi rischia di finire rottamato dai fiorentini. L'ambizione del ragazzotto cresciuto all'ombra di Lapo Pistelli e divenuto po il più giovane presidente di Provincia d'Italia è ormai evidente. E comincia pure a dare fastidio. Uno dei primi a rinfacciare a Renzi questo suo atteggiamento fu l'ex procuratore antimafia Pier Luigi Vigna. «Sono sempre stato rispettoso della libertà di scelta altrui», gli scrisse nella lettera con cui lasciava l'incarico di consigliere della sicurezza. «Ma nella stessa misura non ho mai considerato positivamente chi opta per lo svolgimento di una determinata funzione pubblica come un trampolino di lancio per conseguirne un'altra del tutto diversa». Il magistrato preferì così uscire dalla porta senza fare troppo rumore, come nel suo stile, lasciando il giovane politico a riflettere sulla sua tattica aggressiva. (Col senno di poi sarebbe interessante domandare se anche il compianto ex procuratore sarebbe stato da rottamare… Forse no, visto che il ragazzo rottama solo gli avversari: tant'è che non molti anni fa accoglieva Massimo D'Alema con tutti gli onori. Vabbè…, commenta Ginluigi Paragone su Libero di mercoledì 21 novembre. Matteo Renzi rischia di dimenticare cosa significa fare il sindaco. A Firenze ormai non si vede più. In città la sua è diventata un'assenza rumorosa. Il ragazzo di palazzo vecchio si è perso fra camper e primarie, fra sogni di leadership e rottamati da fare fuori. "Adesso" i fiorentini si sono stancati di un nonsindaco in camicia bianca.   Continua a leggere il commento di Gianluigi Paragone su Libero di mercoledì 21 novembre

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