Monti "non garantisce un futuro" senza luiIl prof è pronto a scendere in campo
Dopo la sua visita in Kwait e la chiamata di Montezemolo, il premier vuole bissare. Ma non come tecnico, ma come leader eletto in una lista che lo sostiene. Il prof è in campagna elettorale
Vuole un altro mandato - Ora il loden gli va stretto. Il Professor Mario Monti ne vuole uno più largo e comodo per guidare il governo anche dopo l'appuntamento delle urne. Quelle parole in Kwait sono chiare: "Non posso garantire per il futuro". Il riferimento è all'affidabilità dell'Italia nel dopo voto. Monti si autopromuove, si dà un dieci e lode e guarda ancora Palazzo Chigi come fosse casa sua. Ancora per molto. Luca Cordero di Montezemolo non lo ha chiamato in campo proprio direttamente ma poco ci è mancato. Sabato alla convention di "Italia Futura" il messaggio è stato lanciato. Una lista per il professore ci sarebbe. Se l'affare non si fa è perchè lui non lo vuole fare. Ma a quanto pare Monti ci starà. E' solo questione di tempo. Prima deve passare la legge di stabilità e la riforma elettorale. Dopo tutto può succedere. Ma le parole del premier che non garantisce un futuro migliore senza la sua presenza suonano come una discesa in campo. Se hai l'idea di farti da parte puoi dire semplicemente che dalle urne uscirà un governo politico nuovo e che lavorerà seguendo la strada ormai cominciata dai tecnici. Ma se dici che non c'è alcuna garanzia sul futuro senza il loden, allora significa che un Monti-bis ormai è alle porte. Ma non come soluzione tecnica, come soluzione politica. Un governo sostenuto da Montezemolo e i centristi di Casini che servirebbero da taxi per il prof per rientrare a Palazzo Chigi dalla porta principale. "Chi governerà deve avere come obiettivo quello di continuare a garantire crescita, giustizia, lotta a corruzione e evasione. I conti pubblici stanno avviando un percorso di risanamento e le riforme sono sulla strada giusta: questo permetterà ai paesi euro, nel loro insieme e individualmente, di diventare più solidi e stabili. La corruzione era uno dei fattori principali che frenava dall'investire in Italia il mio governo si è impegnato con tutte le sue forze per varare e far approvare al parlamento una legge anti-corruzione, "fattore fondamentale per permettere agli investitori esteri di venire in Italia", ha detto ieri Monti all'Emiro del Kwait. Insomma il premier si è lodato da solo. Un modo di comunicare che fa tanto pensare ad uomo politico in nuce che si sta per affacciare su una campagna elettorale che vuole vincere. La retromarcia - "Anche dopo le elezioni sono certo che i governi che verranno opereranno nel senso del risanamento e delle riforme. Sono certo - ha aggiunto Monti - che qualunque cosa accada nel futuro ci saranno governi responsabili che faranno ancora meglio per far progredire l'economia italiana". Il premier fa un passo indietro. Prima si lancia, poi capisce che da tecnico forse ha esagerato. E allora cambia versone e riconosce come responsabile chi verrà dopo di lui. Tattitica e pre-tattica di chi si vuole candidare? Dice cosa pensa e poi corregge il tiro dopo aver visto le reazioni. Il tempo passa e il prof è sempre meno tecnico. Ormai è un politico.