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Primarie Pdl, Maria Giovanna Maglie: "Saranno il funerale del partito"

Senza programmi né leader credibili da votare, non servono a riorganizzare ma a preparare il crollo finale

Giulio Bucchi
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di Maria Giovanna Maglie No, così il Pdl o comunque lo vorranno ribattezzare, anche Mario, va direttamente a sbattere, da primo partito al disastro in quattro anni, e pur conservando nel Paese una ormai solo virtuale maggioranza sociale.  No, le primarie annunciate così, farle è un'altra storia, non servono a niente, se non a far brillare quelle degli altri, che sono diventate vere. Sì, il Mario quello titolato da un anno, il premier Monti, comincia a dirlo con guanto di velluto che non c'è né leadership né contenuti nei partiti, e che se fosse proprio necessario, lui continuerebbe. E senza fiches, senza voti, al tavolo di Monti due non si gioca. Silvio l'Africano cerca il dinosauro a Malindi, che non è esattamente il luogo appropriato per far politica mentre il Paese brucia, e pare che dal minacciato cilindro cerchi di far uscire la figlia Marina, che sarebbe, Dinasty a parte, anche una idea, ma se è chiaro che il partito del predellino lo ha mollato e ha pure ritirato il tesoriere, che ha rinunciato a imporre un nome valido per tutti, che c'era, che ha rinunciato a imporre primarie di coalizione, sbaglia se crede e gli lasciano credere che gli bastino cento giorni per mettere su liste e listarelle o per tirare fuori sé stesso, ritemprato in Africa, dal cilindro.   Leggi l'articolo integrale di Maria Giovanna Maglie su Libero in edicola oggi, domenica 11 novembre  

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