L'ira del Cav dopo lo scontro:pensa all'addio al Pdle vuole una lista civica
A Silvio Berlusconi non è mai piaciuto tornare indietro. Ieri, giovedì 8 novembre, però Angelino Alfano ha tirato fuori il "quid", il delfino si è ribellato al "capo" e ha difeso strenuamente le primarie del Pdl: le consultazioni si faranno. La decisione è arrivata al termine di una giornata assurda, da vero e proprio delirio, tra coltellate e scontri frontali nell'ufficio di presidenza a Palazzo Grazioli. Lo scontro c'è stato, eccome, ed è stato "vero". "Oggi mi è piacituo, ha avuto carattere, e Berlusconi ha capito che aria tirava", ha spiegato Fabrizio Cicchitto riferendosi ad Alfano. Il Cav, insomma, avrebbe capito che "aria tira" e si mette a disposizione del partito promettendo il suo sostegno alla convention delle 100 città. Il piano B del Cavaliere - Appoggio incondizionato da parte dell'ex premier, insomma? Difficile crederlo. Silvio, di fatto, ha dovuto chinare il capo. Ma forse - questo il sospetto che tormenta i sonni azzurri - lo ha fatto solo perché ha un "piano B": la temuta "lista civica" e il conseguente addio al Pdl. Nel corso dell'ufficio di presidenza avrebbe anche proposto una lista con cui appoggiare il Pdl, per poi negare in conferenza stampa di aver pensato a progetti personali. Ma questi progetti esistono e resistono, e il sospetto è forte nel Pdl. Il nome delle ultime ore è quello dell'imprenditore Giampaolo Samorì (leggi l'intervista a Samorì; leggi il suo ritratto). Insomma, in via dell'Umiltà, nonostante le dichiarazioni e al pace in diretta tv, sono sicuri che il Cavaliere abbia un piano B: dopo il fallimento dell'operazione congiunta per il rilancio del partito, a Berlusconi non resterebbe che affrancarsi. "Con Angelino straperdiamo" - Silvio prepara il colpo di scena. E, in via del tutto confidenziale, il piano B sarebbe stato confermato dall'ex premier ai suoi fedelissimi solo poche ore dopo lo scontro in ufficio di presidenza. "Io continuo a cercare un candidato premier. Angelino vincerà pure le primarie, ma con lui rischiamo di straperdere le politiche", avrebbe detto, confermando la sua totale sfiducia sia nelle primarie sia nel segretario. Le sorprese, in un Pdl allo sbando, sono appena iniziate.