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Lombardia, Maroni e Albertini si candidano

Roberto Maroni e Gabriele Albertini

Il segretario del Carroccio chiude la trattativa con gli azzurri e poi "pizzica" Formigoni: "Pensi ai fatti suoi". L'ex sindaco di Milano risponde: "In campo anche io"

Roberto Procaccini
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Per Palazzo Lombardia la Lega corre da sola: le trattative con il Pdl "sono una questione secondaria", mentre rimane centrale la candidatura di Roberto Maroni alla presidenza della regione. Lo dice lo stesso ex ministro degli Interni a Repubblica.it: la decisione definitiva sta "al consiglio federale e lunedì valuteremo la proposta avanzata dalla segreteria politica, di andare da soli con me candidato presidente e con liste civiche". Maroni non vive la candidatura, ormai scontata, come una retrocessione: "Da sincero e convinto federalista - sostiene il segretario del Carroccio -, governare la proprio Regione è una prospettiva più interessante e per nulla una diminutio rispetto al governo di Roma". Ma per l'ex ministro dell'Interno la battaglia sarà dura: anche Gabriele Albertini ha confermato che correrà per il Pirellone: "La candidatura ricalca l'esperienza di governo al Comune di Milano raccontata nel libro L'onestà al potere. Non è una candidatura che nasce all'interno del Pdl, ho ancora la tessera ma non frequento il partito", ha dichiarato l'ex primo cittadino di Milano a TgCom24. "Io parlo della Lega" - Così, da un lato, mentre Maroni chiude definitivamente la porta al Pdl e a Roberto Formigoni (che premono per presentarsi in coalizione sostenendo proprio Albertini), l'ex sindaco di Milano si mette in gioco. Maroni era stato chiaro: "Io parlo della Lega, non degli altri partiti. Vedo che Formigoni parla della Lega - in riferimento alla copertina della sua newsletter che l'ex governatore ha dedicato al Carroccio -. Che devo dire? Non gli bastano i problemi del Pdl?". Il programma di Albertini - In un contesto in perenne evoluzione, Albertini su candida smarcandosi dal Pdl, per poi illustrare i punti salienti del suo programma: "“Ci impegneremo nella costituzione di una macroregione del Nord con Piemonte e Veneto perché si possa concorrere con altri scenari europei simili. Opereremo sia in sede di liberalizzazione che gestione: San Raffaele e Maugeri sono fondazioni, occorre invece che vengano trasformate in società per azioni con bilanci certificati. Con le fondazioni i bilanci possono essere opachi e così c'è stata   la possibilità di malversazione".

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