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L'sms di de Magistris a Marco: "Qua attaccano Santoro, io mi dissocio"

Vulpio, candidato alle Europee per l'Idv, osa criticare in pubblico Santoro: lo stato maggiore dei manettari si mobilita

Roberto Procaccini
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  Un sms per scaricarti: inviato, per di più, dalla persona per la quale hai perso il posto di lavoro. E' capitato a Carlo Vulpio, giornalista e candidato alle Europee del 2009 per l'Idv, che si è permesso di criticare in pubblico la gestione del partito prima e lo stile di conduzione di Michele Santoro, dopo. A pugnalarlo alle spalle quello che era l'homo novus dell'Italia dei Valori: quel Luigi de Magistris appena uscito dall'epopea di Why Not, che scrisse a un altro mammasantissima dell'area, Marco Travaglio, per dirgli: "Prendo le distanze da Vulpio". Anticorpi - I manettari sono una lobby: fanno blocco, si tutelano e, se trovano corpi estranei tra loro, li espellono. O ne prendono le distanze. E così fecero nel 2009: Vulpio, giornalista "scomodo" del Corriere della Sera che ha avuto dissidi col direttore Paolo Mieli per i suoi servizi sui pm Clementina Forleo e de Magistris, è candidato con l'Idv come simbolo dell'informazione libera. Vulpio, però, è troppo libero: in un incontro pubblico a Ferrara nel maggio 2009, presente il pm per il quale si era immolato, Giggino 'a manetta, critica il Teletribuno Santoro. Apriti cielo: Vulpio e de Magistris hanno un'accesa discussione. Ma il meglio viene dopo, e Vulpio lo racconta oggi con una lettera al Giornale. Il futuro eurodeputato nonché sindaco di Napoli prima lo redarguisce ("È che poi Antonio Di Pietro, Beppe Grillo e Travaglio chiamano me e rompono le palle a me per le cose che dici tu"; a dire, secondo Vulpio, che i big manettari l'avevano già posto sotto controllo), poi scrive al vicedirettore del Fatto: "Vulpio sta attaccando Santoro, ma io mi sono dissociato". Purga preventiva - L'episodio è del 2009. Il risultato di questo scontro tra pasdaran delle Procure si vede nelle loro carriere successive: Di Pietro sta annegando, ma è circondato da amici che gli tirano ciambelle di salvataggio; Travaglio, lancia in resta, rimane il vicedirettore del Fatto Quotidiano; de Magistris, sindaco della terza città d'Italia, è pronto a lanciare un suo movimento nazionale; Beppe Grillo è il protagonista assoluto della scena politica. E Vulpio? Risultato il primo dei non eletti nella circoscrizione Centro nel 2009, forte di circa 40mila preferenze e di un certo carattere intransigente, ha visto la propria carriera politica terminare lì.  

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