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Altre bordate al partito: "Le primarie del Pdl? Truffa per favorire Alfano"

La pasdaran attacca ancora: "La raccolta di firme è impossibile e avvantaggia il segretario"

Andrea Tempestini
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  Le primarie del Pdl dividono gli azzurri, e ad attaccare, in prima linea, c'è l'irriducibile (e candidata) pasdaran, Daniela Santanchè: "Queste consultazioni non sono una truffa per me, ma per l'elettorato del centrodestra". La fedelissima del Cav, ai microfoni di TgCom24, si scaglia contro le regole: "La raccolta delle firme è praticamente impossibile, e questo - aggiunge - avvantaggerebbe il segretario, a cui basterebbe fare poche telefonate. Non è giusto che i candidati non possano farsi pubblicità". "Io non sono come Renzi" - La Santanchè prosegue nella sua tirata: "Io credevo che alle primarie bisogna celebrare la partecipazione. A me sembra che ci si stia chiudendo a riccio e che la Sicilia non ci abbia insegnato niente. Non dobbiamo avere paura - ha proseguito -, io mi fido di Alfano". Poi, a chi le propone un parallelo conMatteo Renzi (il candidato rottamatore che ha criticato le regole decise dal Pd) risponde: "Io come Renzi? Io sono la Santanchè. Io voglio che le primarie servano al popolo del centrodestra per riavvicinare la gente alla politica". Quindi la chiusa: "Se vincessi io, i partiti non avrebbero più una lira perché sono contraria ai finanziamenti pubblici. Ognuno i soldi se li deve trovare. Se ci sono le idee si trovano i soldi".   

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