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"La casa romana del Cavalierepagata con i soldi del Pdl"Una polemica inesistente

Il "Fatto" e Fini all'attacco: "Affitto a insaputa di Berlusconi?". Ma la verità è semplice: "Si pagano con soldi pubblici solo gli uffici in uso al partito"

Roberto Procaccini
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Parte dell'affitto di Palazzo Grazioli, residenza romana di Silvio Berlusconi, è pagata dal Pdl. E' quanto risulta dal bilancio del partito del 2011, dove si legge gli azzurri pagano circa 4 milioni all'anno in locazioni: poco meno di due per i locali di via dell'Umiltà, storica sede di Forza Italia e oggi del Popolo delle Libertà, poco più di due per gli appartamenti di via del Plebiscito.  La bagarre - "Strillata" dal Fatto Quotidiano ("la casa delle cene eleganti pagata dai contribuenti?" titola) e rilanciata anche dal Corsera, la notizia ha suscitato polemiche. Tra i primi a intervenire Italo Bocchino, braccio destro di Gianfranco Fini in Fli: "Questa storia mette una pietra tombale sulla vicenda della casa di Montecarlo - dice -. Ovviamente prenderemo atto della correttezza dell'ex premier se dovesse emergere che il partito gli pagava parte dell'affitto a sua insaputa". Tutto alla luce del sole - Una nota dell'ufficio stampa del partito puntualizza che, in merito all'affitto di Palazzo Grazioli, "il Popolo della Libertà paga esclusivamente per gli uffici in uso al partito", cioè "il cosiddetto Parlamentino, con i relativi uffici - si continua a leggere -, dove si svolgono le assemblee del partito, la struttura dell'Ufficio Stampa nonchè la struttura redazionale de Il Mattinale". Ancora più categorico  nello smorzare i termini della questione è Nicolò Ghedini, parlamentere Pdl e avvocato di Berlusconi: "il Presidente paga personalmente ed integralmente i locali da lui utilizzati ed adibiti a propria abitazione e uffici". L'idea che il Cavaliere si paghi la residenza con i soldi del partito, per l'avvocato, è "falsa e strumentale".  Stringere la cinghia - A proposito di affitti, la voce che circola negli ambienti vicini al Pdl è che Berlusconi sia intenzionato a trovare una nuova sede al partito. Troppo costosa quella di via dell'Umiltà (al centro di Roma, a due passi da Montecitorio), meglio una soluzione dai costi più contenuti.  

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