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Vendola, Casini e le togherovinano la vittoria a Bersani

Pierluigi Bersani

In Sicilia il Pd perde voti e preoccupa il flop di Nichi (a rischio condanna): l'alleanza si sbilancia a favore dell'Udc. Ed Errani rischia il rinvio a giudizio

Andrea Tempestini
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  "La vittoria  c'è. E, come ha detto Pier Luigi Bersani, è un «risultato storico». Perché «un comunista alla guida della Sicilia», per dirla con il bindiano e calabrese Gigi Meduri, che scherza con alcuni ex Ds in un Transatlantico semideserto, è un inedito assoluto. Ma quella di Rosario Crocetta, candidato di Pd e Udc, è una vittoria, per  Bersani, con molte spine. La prima è il voto di lista: il Pd crolla al 13%, cinque punti in meno rispetto al 2008. Vero, come ha osservato il segretario del Pd, che bisogna sommare anche la lista di Crocetta. Ma anche nel 2008 ce n'era una del candidato. Eppure il Pd aveva preso più voti. La seconda spina, forse la più preoccupante, è poi l'exploit del Movimento Cinque Stelle, sommato all'astensione record", spiega Elisa Calessi su Libero di martedì 30 ottobre. E poi ce n'è una terza, di spina: la giustizia. Nichi Vendola rischia di essere condannato, e il suo flop in Sicilia (Sel ha preso appena il 3%) preoccupa il segretario democratico perché sbilancia l'alleanza (ipotetica) a favore di Casini (i centristi, inoltre, tifano per avere l'attuale premier in sella anche dopo le prossime elezioni). E la "spina giustizia" si arricchisce di un altro capitolo: Bersani, infatti, teme anche il rinvio a giudizio di Vasco Errani. Leggi l'approfondimento su Libero di martedì 30 ottobre  

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