Monti snobba la minaccia del Cav:"Anche se cado non mi interessa"
Il premier: "Se ci toglie la fiducia non toglie niente, non volevamo essere al governo. Spread su per colpa di Silvio? Non ci avevo pensato..."
La replica di Mario Monti alla conferenza stampa di Silvio Berlusconi di sabato 27 ottobre arriva da Madrid. Ed è la replica vera, quella mediatata dopo due giorni di riflessione, non quella data arrivata pochi minuti dopo l'offensiva dell'ex premier che ha criticato il servilismo del governo tecnico nei confronti dell'Europa e che si era limitata a un secco "no comment". E, a proposito della minaccia di "staccare la spina", risponde: "Non posso chiamare minaccia una cosa che a noi, e penso di parlare anche a noi dei miei colleghi ministri, non toglierebbe niente, se non un'attività di governo che non è stata da noi ricercata". Monti ribadisce che "stiamo lavorando bene" e sottolinea che la "cosa migliore è che noi continuiamo a lavorare bene. Minacce di ritiro della fiducia a questo governo non possono essere fatte". Fiducia sul ddl anticorruzione - Di fatto, con questa replica, Monti sembra sfidare Berlusconi, sminuendo la portata della sua minaccia. Secondo il professore, la minaccia non esiste. E così, in una partita a scacchi sempre più complessa e intricata, ecco arrivare una decisione destinata a complicare il quadro: il governo ha infatto posto la fiducia alla Camera sul disegno di legge anticorruzione. L'annuncio è stato fatto in Aula dal ministro della Pubblica Amministrazione, Filippo Patroni Griffi: il testo che sarà votato è quello già approvato con fiducia dal Senato. L'ennesima fiducia per il governo Monti, insomma, su uno dei testi più contestati dal Pdl e da Berlusconi: una mina che pare innescata, anche se gli azzurri, nonostante la contrarietà, non vorrebbero far cadere il governo sul ddl anticorruzione. La battura sullo spread - Il premier Monti, nel suo intervento a Madrid, ha poi dato sfoggio della sua britannica ironia quando a un giornalista che gli chiede se l'avvertimento di Berlusconi che ha minacciato il governo Monti di ritirare la fiducia, possa essere una delle cause del balzo dello spread, ha risposto: "Prenderò in considerazione anche questa ipotesi, alla quale non avevo pensato...". E Monti sottolinea anche che il livello fatto segnare oggi "è più alto di quello che il nostro paese merita" ma è anche tornato a mettere in evidenza che "si tratta pur sempre di un dato notevolmente più basso di quello fatto registrare un anno fa, quando era a quota 575. Il professore aggiunge che "non voglio speculare" sulle eventuali conseguenze di una nuova crisi di governo e sottolinea solo che "la cosa migliore è lavorare con l'orizzonte alla primavera del 2013, come ci hanno chiesto il Presidente della Repubblica e il Parlamento". Ultima, evidente, sottolineatura è che, in caso, "questa domanda potreste rivolgerla a tutti, ai partiti, ai mercati, ma non a me".