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Crosetto, Alfano e Meloni: ecco da chi il Pdl può ripartire. Scrivete a Libero e dite la vostra

Scrivete una mail a [email protected]: tre nomi da rottamare, tre da salvare. Finora i "peggiori" sono Santanchè, La Russa, Cicchitto

Giulio Bucchi
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di Roberto Procaccini Promossi Guido Crosetto, Giorgia Meloni e Angelino Alfano. Bocciati Ignazio La Russa, Fabrizio Cicchitto e Daniela Santanchè. Ma attenzione, la pasionaria del centrodestra spacca l'elettorato: è in cima alla lista dei «rottamandi», ma ha tantissimi estimatori che la vogliono dirigente del Pdl del futuro. Il Popolo della Libertà attraversa un momento critico e i risultati parziali del sondaggio di Libero  (vai sul sito www.liberoquotidiano.it per votare) fotografano un elettorato granitico su alcune posizioni, diviso su altre. Chi rottamare? I lettori non ne vogliono più sentire della nomenklatura storica, qualunque  sia l'estrazione (Alleanza Nazionale come Forza Italia), con l'eccezione del segretario Alfano. Tanti sono gli esasperati, quelli che ci hanno scritto: «Cacciateli tutti». Da chi ripartire? Dai combattivi, ma non caciaroni, quelli che mantengono una posizione critica verso il governo Monti senza invischiarsi nella polemica. Sono ancora apprezzati i ministri dell'ultimo esecutivo Berlusconi, malgrado nell'ultimo anno non abbiano più avuto la visibilità dei tempi migliori. I promossi - Dell'ottimo risultato di Alfano (secondo nella graduatoria finale) si è già detto. Ma il vero exploit è di Crosetto, primo in assoluto. «Sono tentato da tempo di mandare tutti a quel paese - commenta il politico piemontese - ma questi sono quei segnali che fanno cambiare idea. La gente ha capito che non rubo e che sono libero di dire quello che penso. Dovrebbe essere così per tutti, ma non lo è». Non si lascia andare all'entusiasmo, invece, la Meloni: «Che ve devo di'?! - chiede l'ex ministro - Fa piacere, ma il quesito è mal posto. Si continua a parlare delle persone - aggiunge -, ma per il centrodestra del futuro si deve discutere della selezione della classe dirigente: primarie a tutti livelli, parola agli italiani e non alle segreterie». Fuori dal podio per soli quattro voti è Renato Brunetta. «E' da un anno che studio, scrivo, giro l'Italia - racconta l'economista veneziano -. Mi sono ridato alla politica con la P maiuscola, grazie alla rete sono in contatto con due o trecentomila persone. La gente apprezza perchè sa capire i contenuti, non è vero che il dibattito pubblico debba essere volgare o approssimativo. Ecco - conclude -, ad esempio smettiamola di parlare di rottamazione, un termine indegno». Gli sbolognati - Regina degli indesiderati è la Santanchè. Che però è anche sesta nella graduatoria dei pidiellini del futuro. Che significa? «Che divido, come tutte le persone che hanno posizioni nette - è il parere della pasionaria, che ha da poco invitato tutti i dirigenti Pdl a dimittersi - Ma anche altro». Cosa? «Che piaccio a tutti gli elettori del centrodestra contrari a Monti. Sono sempre stata critica verso il governo dei professori, la loro agenda, i sacrifici imposti da un'Unione Europea che non è mai diventata Stati uniti d'America. La gente lo capisce e lo apprezza». Scorrere la classifica dei più osteggiati significa cancellare in un colpo solo gli ultimi vent'anni di leadership nel centrodestra. Secondi a pari merito in graduatoria ci sono Ignazio La Russa e Fabrizio Cicchitto, 137 anni in due e quasi un secolo in Parlamento. Terzo Beppe Pisanu, “cariatide” Dc ed ex ministro dell'Interno, che ha fatto parlare nuovamente di sè affermando di volersi candidare per stabilire «il record di longevità politica». A ridosso del podio ci sono Claudio Scajola, Maurizio Gasparri e Denis Verdini. E il Cav? - Il sondaggio descrive un elettorato confuso e in certi casi diviso. E che peso dà a Silvio Berlusconi? Il Cavaliere, per più di tre lustri protagonista assoluto del centrodestra italiano, è solo settimo tra gli apprezzati e nono tra i rottamabili. L'impressione è che per gli elettori sia quasi fuori dal partito.

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