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Il nuovo partito di Berlusconi non va oltre il 5%

Silvio vuol dire addio al Pdl fondando "L'Italia che lavora" con giovani imprenditori: i primi sondaggi lo bocciano

Giulio Bucchi
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Si chiama "L'Italia che lavora", è la nuova lista civica di imprenditori studiata da Silvio Berlusconi e, stando ai primi sondaggi interni, non andrebbe oltre il 5%, contro l'eventuale 8/10% del Pdl 'spacchettato'. Lo rivela Francesco Verderami sul Corriere della Sera e l'impressione che se ne ricava è che, dopo 20 anni di miracoli, l'effetto Cav non funzioni più nemmeno con Berlusconi solo soletto. Quali sono i 3 onorevoli Pdl da salvare? Quali i 3 da rottamare? Scrivete una mail a [email protected]  Partito alla deriva - Il Pdl è ormai un partito in disfacimento: Daniela Santanchè contro Angelino Alfano, tutti conto la Santanchè, molti contro il segretario. E Berlusconi contro l'ex delfino, sempre più solo. Angelino ha l'impressione, corretta, che si attenda l'esito delle elezioni regionali in Sicilia per scaricare gran parte delle colpe sulle sue spalle. Per rottamare, insomma, si partirebbe dai più giovani. E il Cavaliere? Nicchia. Non una parola dopo l'uscita furente della pasionaria Santanchè. Lascia fare, Silvio, e pazienza se l'immagine del Pdl è oggi quella di un movimento sfasciato. Lo dicono i sondaggi: al 16%, sorpassato di gran carriera dal Movimento 5 Stelle di Grillo. Peggio di così è difficile, e non a caso l'ex premier sta brigando da settimane per andare oltre la sua creatura. Progetto difficile - Un listone civico con imprenditori giovani e fidati, in grado di mandare alla deriva la zattera azzurra. Le sue fedelissime si sono adoperate in Parlamento, sia per rallentare la riforma della legge elettorale (mantenere il Porcellum semplificherebbe eccome le procedure per la formazione di un nuovo movimento) sia per sondare eventuali appoggi politici. Nonostante i dubbi di Gianni Letta (che, rivela Verderami, chiede a gran voce la scelta dell'ex sindaco di Milano Gabriele Albertini come candidato premier, per rubare voti ai centristi), Berlusconi ha tirato dritto. "Guarda Silvio che così non prenderesti più del 15%", era l'avvertimento dello storico braccio destro. I numeri per ora dicono altro. Dicono cose ben peggiori  

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