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Pdl alla svolta finale: scegliete voi chi rottamare

Berlusconi vuole i giovani, Alfano vuole cacciare gli inquisiti, la Santanchè fa piazza pulita. Fate voi i nomi a [email protected]

Giulio Bucchi
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di Paolo Emilio Russo Buona parte degli oltre quattrocento parlamentari eletti dal Pdl nel 2008, ormai sparpagliati per una miriade di gruppetti tra Camera e Senato, dovrà tornare al proprio mestiere o cercarsene uno nuovo di zecca. Qualunque sia la  nuova legge elettorale, a meno di miracoli last minute di Silvio Berlusconi, decine di deputati e senatori non riusciranno a riconquistare un seggio. Difficile, se non impossibile, replicare le miracolose percentuali di cinque anni fa, almeno stando ai sondaggi che girano e alla luce dei vari appuntamenti elettorali mid-term.  Per questa ragione, già da settimane,  è cominciata la spending review dei parlamentari, si discute di chi si è guadagnato il diritto a rientrare nelle liste e chi no.  Silvio Berlusconi e Angelino Alfano hanno espresso in modo chiaro i loro desiderata, messo dei paletti. Il Cavaliere, che si è reso perfettamente conto della crisi di appeal del suo partito, da tempo dice di avere in testa «liste composte da giovani, da professionisti, con tante donne». Ha chiesto ai suoi Colonnelli, specie quelli in Parlamento da molto tempo, soprattutto ex democristiani, missini e socialisti, di prepararsi ad un passo indietro. Qualcuno si è detto disposto a farsi da parte, altri no, resistono. Il segretario, specie dopo l'esplosione dello scandalo alla Regione Lazio, si è messo a battere su un altro tasto: «Cacceremo dal partito i ladri, i rubagalline, i malfattori e i gaglioffi». Qualora Alfano dovesse riuscire a portare a compimento il repulisti si libererebbero un tot di posti: i parlamentari Pdl rinviati a giudizio sono qualche decina.  Libero si è permesso di dare qualche suggerimento: è ora che escano dalle liste, lascino spazio a nuove intelligenze, i “residuati” della Prima Repubblica. Chi già sedeva in Parlamento ai tempi del proporzionale D'Hondt, del compromesso storico, dell'esplosione del debito pubblico, non dovrebbe essere ammesso alla costruzione della Terza Repubblica, quella che verrà dopo il 2013. Il Pdl dovrebbe avere il coraggio di fare a meno di “dinosauri” del Parlamento come per esempio, il senatore Beppe Pisanu, ex democristiano, che supererebbe i 40 anni in Parlamento, ma anche dell'ex socialista Margherita Boniver, che occupa un seggio dal 1979, per citarne due. Ma anche di Altero Matteoli, ex Msi, più volte ministro, senatore da quasi 30 anni. Daniela Santanchè, che non è deputato, ha chiesto le dimissioni «a tutto l'apparato» del Pdl, l'azzeramento totale. Qualcuno dei colleghi le ha risposto che dovrebbe essere lei ad auto-rottamarsi perché non è mai stata candidata col Pdl.  Da oggi la palla passa agli italiani, ai lettori di Libero. Sul nostro sito www.liberoquotidiano.it chiunque potrà scegliere chi rottamare e chi salvare dei parlamentari uscenti. È sufficiente mandare una email a [email protected] indicando tre nomi per la prima categoria, tre per la seconda. Vi terremo aggiornati sull'andamento dei voti. È un test interessante. Certamente qualcuno, tra via De l'Umiltà e Palazzo Grazioli, almeno un'occhiata ai risultati riuscirà a darla.  

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