Belpietro al Pdl:dimettetevi tutti(Santanchè compresa)
"So che questo articolo mi attirerà molte antipatie: magari non fra i lettori, ma di sicuro fra i vertici del Popolo della libertà. La mia è infatti una franca riflessione diretta proprio a loro, a deputati e senatori di ciò che resta del grande partito di centrodestra fondato da Silvio Berlusconi - premette il direttore di Libero, Maurizio Belpietro -. Erano in Parlamento e avrebbero potuto rimanervi per sempre. Ma ora no. Ora è cambiato tutto e loro non possono fare finta di non vedere ciò che sta accadendo". Guarda il video-editoriale di Maurizio Belpietro su Libero Tv "La novità", continua Belpietro, "si chiama Matteo Renzi, il giovanotto di cui fino a due anni fa nessuno conosceva l'esistenza ma che una volta diventato sindaco di Firenze ha fatto girare la ruota della fortuna pescando il biglietto vincente, che non riguarda direttamente il Pdl, ma in qualche modo lo coinvolge". Nessuno sa bene cosa voglia fare Renzi, il suo programma è vago ma lui piace e nei sondaggi vola. All'inzio sembrava non poter raggiungere il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, ma ora "gli sta alle spalle" e il suo tentativo di rottamare tutti i dirigenti del Pd "ne ha accresciuto i consensi. Nel suo tour Renzi ripete come un cocorito che gli onorevoli con più di tre legislature devono andare a casa, facendo sembrare preistorici tutti i maggiorenti del partito", sottolinea il direttore. E questa "pulsione al rinnovamento" che sconquassa il Pd travolge in qualche modo anche il Pdl. "Ci sono onorevoli del centrodestra che stanno in Parlamento da vent'anni e in tv dalla stessa epoca e spesso mi chiedo come non comprendano di essersi logorati e che la gente appena li vede cambia canale". A maggio, ricorda Belpietro "al primo segno di cedimento del Pdl, Libero se ne uscì con una lettera ai vertici del Pdl intitolata a tutta pagina: Dimettetevi tutti". Ora questo slogan è stato rilanciato da Daniela Santanchè. Peccato che "la rottamazione che io reclamo è una cosa seria. Non si tratta di un regolamento di conti, né di una scorciatoia per far carriera. Se bisogna cambiare se ne devono andare tutti, Santanchè compresa". Leggi il commento integrale di Maurizio Belpietro su Libero in edicola oggi, venerdì 19 ottobre