Mentana: "Pdl crolla al 16%, sorpasso di Grillo. E Berlusconi premier piace solo al 9%"
Effetto Lombardia sugli elettori del centrodestra: crollano gli azzurri, male anche la Lega. Pd primo, ma Sel perde colpi
L'effetto Lombardia deprime il centrodestra: secondo il tradizionale sondaggio Emg del lunedì del TgLa7, anticipato su Twitter dal direttore Enrico Mentana, il Pdl continua la sua discesa libera e raggiunge ora il 16,8%. Era al 18,1% soltanto lunedì scorso, prima sche scoppiasse il bubbone dell'arresto per 'ndrangheta dell'assessore della Regione Lombardia Domenico Zambetti (e conseguente crisi del governatore Roberto Formigoni). Come se non bastasse, il gradimento per una eventuale candidatura di Silvio Berlusconi come premier avrebbe toccato il record negativo del 9 per cento. Co-protagonista della vicenda lombarda è la Lega Nord, che preme per un ritorno alle urne ad aprile 2013: per ora, però, la "strategia moralità" scelta dal segretario Bobo Maroni e soprattutto dalla base non sembra attirare altri voti, anzi: il Carroccio sarebbe fermo a quota 6,2, in calo dello 0,2% rispetto a una settimana fa. Risultato: il Movimento 5 Stelle, stabile al 17,7%, torna al secondo posto assoluto, come subito dopo le elezioni amministrative della scorsa primavera: per la precisione, twitta Mentana, Beppe Grillo è stato davanti al Cavaliere per quattro settimane di fila, dall'1 al 22 giugno, toccando un massimo di 19,4% delle preferenze. Sinistra, ombre e luci - Il Pd si conferma primo partito, allungando sensibilmente su Berlusconi e Alfano: ora i democratici sono al 28,1%, più 11,3 per cento. Ma attenzione, perché anche a sinistra la possibile alleanza con Sel pare non entusiasmare gli elettori e gli indecisi. Sinistra ecologia e libertà, infatti, cala al 5,2%, così come Italia dei Valori (al 4,1%). Flette anche l'Udc di Casini che scende sotto il sei per cento (5,9%), Futuro e Libertà stabile al 2,9 per cento. E alla fine una così sensibile emorragia di voti finisce per ingrossare la schiera degli indecisi, che salgono al 20%, mentre gli astenuti annunciati sono al 33,7 per cento. Monti barcolla - Un sondaggio di Tecnè per l'Unità rivela che ad oggi un eventuale partito del premier Mario Monti non supererebbe il 19% delle preferenze. E anche Emg conferma la tendenza: secondo il TgLa7, infatti, la quota di chi vorrebbe ancora il professore a Palazzo Chigi è scesa di 2 punti (al 18%, sempre davanti a Bersani e Renzi entrambi al 12%), così come è sceso il gradimento nel premier: 49%, un deciso -4% rispetto a sette giorni fa.