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E la Lega lancia le primarieGazebo per scegliere il candidato

Sabato e domenica "chiamata alle armi" del popolo padano: i nomi dei "papabili" sono quelli di Maroni, Salvini, Fontana e Giorgetti

Matteo Legnani
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La Lega galoppa verso le prossime elezioni regionali lombarde. Sabato, a poche ore dall'annuncio di staccare la spina a Roberto Foermigoni, aveva annunciato 1.500 gazebo nelle piazze della regione per chiedere alla base di ratificare la posizione presa dal consiglio federale. Poi, quando il governatore ha opposto il suo "niet" ad elezioni in aprile affermando invece la necessità di andare al voto il più in fretta possibile, la segreteria del Carroccio ha lanciato l'idea delle primarie: sabato e domenica, quindi i militanti che interverranno ai gazebo saranno chiamati a scegliere il candidato per la prossima legislatura lombardia. I nomi dei papabili stanno sulle dita di una mano. Tolti infatti i "vecchi" colonnelli dell'era bossiana, restano lo stesso Maroni (che era indicato come successore del celeste ancora prima di ascendere al soglio "umbertiano"), il suo "delfino" Matteo Salvini (recentemente diventato segretario del Carroccio in Lombardia), Giancarlo Giorgetti, parlamentare ed ex numero uno padano in Lombardia, e Fabrizio cecchetti, mister preferenze alle ultime regionali del 2010 e attuale presidente del Consiglio regionale. Ma il nome che starebbe circolando forte in queste ore sarebbe quello di Attilio Fontana, sindaco di varese e giù presidente del Consiglio regionale lombardo. Altri non ci sono: Calderoli ormai è "bruciato" perchè troppo collegato alla "vecchia" Lega, l'ex ministro della Giustizia Castelli ha già preso una scoppola alle comunali nella sua Lecco, l'ex presidente del Consiglio regionale Davide Boni è indagato, mentre l'attuale capogruppo al Pirellone Stefano Galli è figura poco nota al di fuori del Palazzo. Voto a dicembre? - Intanto, sulla data delle elezioni si parla del mese di dicembre. Ipotesi assai probabile, se davvero si vuole contenere l'incertezza istituzionale in Regione. Formigoni ha infatti detto di voler comunque far passare dal Consiglio regionale la modifica della legge elettorale per eliminare il listino bloccate (quello con il quale è stata messa al Pirellone, senza bisogno di prendere un solo voto, Nicole Minetti); poi ci vorrà almeno qualche settimana di campagna elettorale. E andare al voto a gennaio/ febbraio non avrebbe senso. A quel punto, anche da un punto di vista economico, converrebbe aspettare aprile e far coincidere la tornata elettorale con quella delle politiche.

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