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Ex An, svolta sul "tesoretto": "Accordo più vicino"

La Russa, Fini e Gasparri

La svolta, Donato Lamorte (Fli): "L'intesa è più vicina"

Andrea Tempestini
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Anni di polemiche, litigi, insulti, accuse, avvocati e carte bollate. Ma ora la faida pare essere sul punto di finire. La disputa, che è a un punto di svolta, è quella sul cosiddetto "tesoretto" di Alleanza Nazionale. A confermare lo sblocco delle trattative è stato il deputato finiano Donato Lamorte, ex presidente del Comitato dei garanti per l'amministrazione del patrimonio aennino. "L'accordo è a portata di mano - ha spiegato Lamorte -. Rispetto al passato è arrivata più di qualche buona inetnzione a chiudere". L'espontente di Futuro e Libertà ha spiegato che la scorsa settimana il Consiglio di Stato "ha riconosciuto valida la Fondazione di An" come unico titolare di tutti gli asset, del simbolo (La Fiamma tricolore) e dell'archivio storico di via della Scrofa. Non si tratta di "bruscolini": complessivamente si discute di immobili stimati in quasi 300 milioni di euro e depositi bancari e postali per oltre 74 milioni. Ma oggi le parti sembrano più vicine: dopo la mano tesa da Silvio Berlusconi, con Gianfranco Fini (seppur per vie legali) ritrovano il dialogo anche gli ex colonnelli di An.

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