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Napolitano: "Contro la crisi cedere quote di sovranità alla Ue"

Giorgio Napolitano

Andrea Tempestini
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  "Le vicende più recenti mostrano che per tornare a crescere è indispensabile ma non sufficiente l'impegno tenace dei paesi maggiormente in crisi. Occorre anche che l'Europa, nel suo insieme, partendo dal dato irrinunciabile della moneta comune, continui ad andare avanti, con determinazione e realismo, sulla strada dell'approfondimento dell'unione economica e monetaria sia nel campo della finanza e delle banche, sia in quello delle politiche economiche e di bilancio. Le innovazioni richieste comportano ulteriori trasferimenti di poteri decisionali e di quote di sovranità; in questo senso si pone ormai la questione degli avanzamenti necessari nel processo d'integrazione anche sul piano politico-istituzionale". Così il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel suo messaggio al Convegno a Napoli della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro. La richiesta dell'inquilino del Colle è chiara: concedere anora più poteri a Bruxelles e privarsi sempre più della sovranità nazionale, già smantellata dalle riforme eterodirette e dall'imposizione di un premier tecnico, Mario Monti, di cui potremmo faticare a liberarci. "Risanamento e ripresa" - Napolitano spiega poi che "per l'Italia, come per tutta l'Europa, è necessario un grande sforzo di modernizzazione dell'economia e di miglioramento dell'efficienza delle istituzioni per partecipare in posizione non subalterna alla costruzione dei nuovi assetti, la cui premessa è stata già posta dall'emergere di nuove grandi realtà economiche su scala mondiale". E ancora: "Il centro della crisi finanziaria, insorta negli Stati Uniti, si è quindi spostato in Europa dove, partendo dai paesi dell'eurozona con più gravi problemi di finanza pubblica, determina effetti destabilizzanti su tutta l'area. E' ormai largamente riconosciuto che per superare la crisi è necessario combinare risanamento delle finanze pubbliche e ripresa della crescita; si tratta, tuttavia, di un percorso di grande difficoltà che richiede l'impegno determinato e coerente di tutti gli attori coinvolti" "Avanti con le riforme" - Quindi, parlando nel dettaglio dell'Italia, il Capo dello Stato rimarca che "come altri paesi europei deve perseverare nell'azione riformatrice tesa a superare i problemi strutturali che intralciano la competitività della sua economia, e insieme portare avanti il processo di miglioramento struttuarle dei conti pubblici e quindi di decisiva riduzione del debito. E' necessario - aggiunge rilanciando l'idea di un'ulteriore privazione della sovranità - un intervento incisivo delle istituzioni dell'Unione europea per evitare che questi sforzi vengano resi inefficaci dagli interventi del non ordinato funzionamento dei mercati finanziari, che determina livelli ingiustificatamente elevati del costo di finanziamento dei più pesanti debiti sovrani".  

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