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Pierferdy frena Angelino: non mi fido del Cav

La replica di Casini: spero che tutto questo abbia un valore, alle sfide politiche non mi sono mai sottratto agli inganni sì

Lucia Esposito
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  Per unire il centrodestra, Silvio Berlusconi è pronto a non candidarsi». È con queste parole che Angelino Alfano agita le acque del centrodestra. Dopo settimane di incertezza, il segretario del Pdl compie la mossa che nelle intenzioni del Cavaliere dovrebbe riaprire i giochi, oltre che tenere unito un partito in fibrillazione. «Abbiamo il compito di ricostruire il centrodestra italiano», è l'appello che Alfano, in occasione della presentazione del libro di Ferdinando Adornato a Roma, lancia alle altre forze moderate: «Occorre un gesto di visione e generosità degli altri protagonisti storici del centrodestra per non consegnare il governo alla sinistra». Un pressing che l'ex Guardasigilli concentra soprattutto su Pier Ferdinando Casini, presente pure lui in sala: «Se Berlusconi non si ricandida per favorire l'unità del centrodestra, hai il diritto, la possibilità e il dovere di giocare questa partita per riunire l'area dei moderati. Spero, caro Pier Ferdinando, che le nostre strade possano   tornare a incrociarsi».  La reazione di Casini Ma Pierferdinando Casini non si fida. «Spero che quello che ha detto Alfano abbia un valore. Alle sfide nella mia vita politica non mi sono mai sottratto, agli inganni ho cercato di sottrarmi», risponde il leader dell'Udc. Quindi lui, aggiunge, ha il «dovere di ritenere» che quanto detto da Alfano «non porti inganni. Con cautela voglio verificare». Soprattutto perché, aggiunge, «tutti quanti siamo abituati alle giravolte di Berlusconi. Quindi serve cautela e parsimonia nei giudizi». Poi, dalle telecamere di Otto e mezzo, l'aggiunta: «Se Berlusconi si ritira e parte un serio   processo di autocritica sul perchè sono stati commessi errori nel  dilapidare il patrimonio dei moderati, allora la cosa mi interessa».    

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