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Alfano: "Berlusconi potrebbe non ricandidarsi"

Berlusconi e Alfano

Andrea Tempestini
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Una parola sul futuro del Cavaliere, costellato da incertezza e, ad oggi, senza certezze (politiche), la dice il segretario del Pdl, Angelino Alfano. "Per unire il centrodestra, Silvio Berlusconi è pronto a non candidarsi". Secondo l'ex Guardasigilli, che ha parlato in occasione della presentazione di un libro a Roma, "abbiamo il compito di ricostruire il centrodestra italiano. Se ne avremo le forze - ha proseguito -, la sinistra non andrà al governo e avremo uno Stato più leggero e meno tasse. Con la sinistra al governo avremo uno Stato più pesante e più tasse". Alfano, dunque, "archivia" il Cavaliere e lascia intendere che la possibilità più concreta è che, alle prossime elezioni, Berlusconi non corra come candidato premier. Il segretario ha poi rivolto un appello alle altre forze moderate: "Occorre un gesto di visione e generosità degli altri protagonisti storici del centrodestra per non consegnare il governo alla sinistra". Difficile ipotizzare che il segretario abbia parlato del destino politico del Cavaliere senza concordare le posizioni con Berlusconi stesso. L'annuncio, più plausibilmente, è da incastrare nella strategia caldeggiata da diversi pezzi del Pdl (e non avversata totalmente da Silvio stesso) che mira a riconsegnare il mandato di premier a Mario Monti, magari dopo delle elezioni da cui uscirà un Parlamento con numeri risicati per governare e che preferirà affidare le chiavi del paese al tecnico, sostenuto da un bis della grande coalizione (a cui aderirebbero l'Udc e diverse anime del Partito Democratico, soprattutto se Matteo Renzi si imponesse alle primarie di coalizione). L'appello a Casini - Alfano ha poi esortato Pier Ferdinando Casini a unire le forze per "un campo di centrodestra che impedisca alla sinistra di andare al governo. Se Berlusconi non si ricandida per favorire l'unità del centrodestra hai il diritto, la possibilità e il dovere di giocare questa partita per riunire l'area dei moderati", ha aggiunto il segretario Pdl rivolgendosi al leader Udc. E ancora: "Bisogna profondere ogni sforzo per unire una grande area moderata e alternativa alla sinistra. Caro Pier, sei chiamato a questa sfida. Se come Pdl - ha proseguito -, siamo disposti e pronti allo sforzo più generoso e importante, chiediamo agli altri di fare la stessa cosa. Noi ci stiamo e, caro Casini, spero che le nostre strade possano tornare a incrociarsi". Pronta la risposta di Casini: "Alle sfide nella mia vita politica non mi sono mai sottratto, agli inganni ho cercato di sottrarmi. Poichè ho il dovere di ritenere che non porti inganni, con cautela però voglio verificare". Le reazioni nel Pdl - Dopo l'annuncio di Alfano, che pone Berlusconi in seconda linea archiviando l'idea di una ricandidatura, sono fioccate le dichiarazioni. Secondo Osvaldo Napoli, vicepresidente dei deputati del Pdl, "con Silvio Berlusconi fuori dalla corsa per Palazzo Chigi il centrodestra e il mondo dei moderati e riformisti deve resettarsi rapidamente. Senza più alibi nè scorciatoie per nessuno, dentro e fuori del Pdl". Per Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera, "la disponibilità del presidente Berlusconi a fare un passo indietro pur di permettere all'area moderata di presentarsi unita con una proposta credibile per il governo del paese è un grande gesto di responsabilità che testimonia, ancora una volta, la ragione del suo impegno in politica". Tranchant, infine, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno: "E' una buona notizia che non si ricandidi, fa chiarezza. Da uomo solo al comando ora lascia lo scettro e si apre il grande gioco nel centro destra. Dobbiamo trovare anche noi finalmente un Renzi del centrodestra, magari con un pò più di contenuti". 

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