Renzi può vincere le primarieParte l'attacco politico e giudiziario
Veleni, rancori e accuse contro il sindaco di Firenze. I soldi? Ecco da dove arrivano
Nel Pd è guerra di tutti contro tutti. Ma il bersaglio principale, forse perché è in candidato più temibile delle primarie, è il sindaco di Firenze Matteo Renzi. Ieri, domenica 7 ottobre, contro di lui sono arrivati anche gli strali di Nichi Vendola che ha lanciato un nuovo slogan: "Rottamiamo il rottamatore" poco prima era stata Rosi Bindi a sferrare un altro colpo durissimo accusando Renzi di lanciare messaggi berlusconiani. Ma accanto agli attacchi di carattere strettamente politico, il sindaco che gira in camper deve fare i conti anche con una serie di accuse, sospetti e veleni che vorrebbero far vacillare la sua avanzata. L'ultima, l'ha lanciata l'ex tesoriere democratico Ugo Sposetti dalle colonne del Corriere della Sera. Sposetti sostiene che Matteo Renzi ha già speso 2 milioni e 35mila euro e di prendere anche soli dall'estero. L'ex tesoriere non precisa da dove arrivino questi soldi, alla domnda precisa della giornalista fa melina. Ma, secondo le voci che circolano racconte dal quotidiano di via Soferino, a Renzi arriverebbero finanziamenti da Israele e dalla destra americana. Matteo Renzi non fa una replica ufficiale ma annuncia di voler querelare Sposetti. Parla, invece, il "cassiere" del rottamatore, Alberto Bianchi, e spiega che tutte le entrate e i nomi dei finanziatori sono sul sito del sindaco. In tutto, sostiene, sono stati raccolti 60mila euro. Renzi renderà conto delle entrate ma anche delle spese. Il sindaco ha rifiutato il personale e i mezzi che gli erano stati messi a disposizione dal Pd perché sostiene che per le primarie non si debbano usare i soldi del partito. "Ma a indagare si scopre che i camper a Renzi volevano darglieli gratis ed è stato lui che ha voluto pagare, che la sua campagna la fanno i volontari (vengono dati solo due stipendi per il personale dell'ufficio stampa) e che il sito è stato allestito da un gruppo di ragazzi", scrive il Corriere. Le indagini a Firenze Qualche giorno fa era stato il Fatto Quotidiano a pubblicare un articolo sul "sistema Renzi". Al centro ci sono le indagini della Guardia di Finanza e della Procura di Firenze sulle spese della Provincia ai tempi in cui Renzi era presidente. Non c'è nessun indagato, e neanche un'ipotesi di reato. C'è solo l'esposto presentato da un dipendente comunale, Alessandro Maiorano, che ha chiesto l'intervento della Magistratura sui conti che, a suo avviso, presentano delle anomalie e storture. Al centro c'è Florence Multimedia, che ha speso 9,2 milioni di euro dal 2006 al 2009 pagando fatture – come ha scoperto il Fatto – a un'impresa privata di Matteo Spanò, già manager della stessa Florence, Spanò sarebbe anche amico di Renzi. Il Fatto ha condotto un'inchiesta sugli atti delle camere di commercio da cui emerge "un intreccio tra le attività pubbliche un intreccio tra le attività pubbliche del sindaco e dei suoi amici con quelle private degli amici di Renzi e della sua famiglia". Quello che stupisce è la singolare coincidenza degli eventi: da una parte la crescita dei consensi per il sindaco, dall'altra la scarica di accuse, sospetti e veleni che cominciano a piovere su di lui. Maiorano è stato sentito oggi, lunedì 8 ottobre, dalla Guardia di Finanza (Gruppo tutela spesa pubblica sezione accertamento danni erariali in via Cocchi 1 a Firenze). Maiorano è stato sentito per tre ore dal colonnello della Gdf Domenico Cuzzocrea e dai suoi uomini.