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De Benedetti: "Monti? Ha operato benissimo"

De Benedetti e Monti

Roberto Procaccini
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  "Se viene giudicato per la missione che gli è stata affidata da Napolitano e dal Parlamento, credo che Monti abbia operato benissimo". Parola della presunta tessera numero 1 del Pd, l'Ingegnere Carlo De Benedetti. "Ricordiamoci - continua - qual era la situazione dell'Italia dopo il vertice di Cannes. L'Italia era in un angolo. Il   presidente della Repubblica, con grande abilità politica ha nominato Monti senatore a vita e gli ha affidato il compito di formare un governo di emergenza. Eravamo in una situazione di emergenza, che in quel momento era emergenza finanziaria, ma era emergenza". Un vero e proprio endorsment, quello di De Benedetti, che proprio nel grande giorno dell'assemblea del Pd demolisce Pier Luigi Bersani per portare in palmo di mano Monti. "Peraltro il premier - ha proseguito l'editore di Repubblica - incontra l'approvazione del 78% del pubblico di centrosinistra e del 32% di quello del centrodestra, cosa piuttosto bizzarra, considerati il tipo di provvedimenti che ha preso". Il succo del discorso dell'Ingegnere? "Spero che Monti possa fare un secondo mandato".  Sulle riforme - Mister Repubblica si cimenta in un'accorata difesa di Monti, arrivando a sostenere che "la riforma delle pensioni ci ha dato il migliore sistema pensionistico del mondo occidentale. Certo, è stata fatta una gaffe colossale, dimenticarsi degli esodati - riconosce -. Va anche considerato, però, che la riforma è stata fatta in 21 giorni. In nessuna parte del mondo è stata fatta una riforma previdenziale così rapida". Riguardo alla riforma del mercato del lavoro, prosegue De Benedetti, "credo che vada tenuto conto che il governo si regge sull'approvazione del Parlamento", quindi va considerata come "un compromesso" tra interessi divergenti. Quanto infine alle misure in   gestazione per combattere la corruzione, "personalmente ho fiducia del ministro Severino. Mi auguri che la mediazione non modifichi la sostanza del provvedimento". E ancora una valanga di complimenti: "Credo che il governo abbia fatto il meglio che poteva fare - continua De Benedetti - abbia fatto il meglio che poteva fare. Siamo in una democrazia parlamentare e le forze politiche hanno idee molto diverse. Il mio giudizio complessivo - ribadisce - è totalmente positivo". L'amore della Merkel - Il folle elogio dell'Ingegnere prosegue con un aneddoto in salsa teutonica. Secondo De Benedetti, Angela Merkel è in brodo di giuggiole per Mario Monti. La Germania da matrigna dispensatrice di diktat, grazie al Professore, si è trasformata in Paese col quale dialogare. Se da un anno i rapporti tra Roma e Berlino sono migliorati in maniera esponenziale, il merito è tutto del premier italiano. Questo uno degli altri pensieri offerti da De Benedetti alla platea degli studenti del Collegio di Milano. Quindi il retroscena di politica internazionale. Grazie a Monti, la Merkel avrebbe ora un'ottima considerazione del governo e del Paese, sostiene l'ingegnere. Che non fa il timido e si attribuisce parte del merito della distensione dei rapporti: "Credo di aver dato un contributo". L'aneddoto - L'occasione è l'inaugurazione dell'anno accademico, dove De Benedetti, invitato per tenere la prolusione della giornata, non ha voluto risparmiare agli studenti un aneddoto di natura politica. "Non è una barzelletta - è l'esordio -, quelle le racconta Berlusconi". Dopodiché racconta: "L'ambasciatore tedesco mi ha raccontato che la prima volta che la Merkel ha incontrato Monti, lo ha definito un uomo straordinario, con cui si può discutere seriamente. Al secondo incontro - prosegue - ha confermato la sua opinione su Monti, uomo straordinario. La terza volta - conclude - dopo un bilaterale, la Merkel ha chiamato ancora l'ambasciatore, ma gli ha detto 'Per favore, non mi organizzi più incontri con Monti'". Perché? "Mi pone problemi economici cui io non so rispondere". Quanto è forte Mario - La cancelliera di Berlino ha formazione scientifica, avendo studiato chimica e fisica. Monti, da professore della Bocconi, è troppo addentro alle questioni macroeconomiche per non metterla in difficoltà. E' solo grazie al premier, ricostruisce l'ingegnere De Benedetti, se l'Italia tutta ha assunto maggiore capacità di contrattazione con la Germania. "Lo stesso Monti - ha aggiunto De Benedetti -  mi ha raccontato che prima quello che diceva la Germania era un diktat. Ora - dice - quello che dice la Germania è qualcosa di estremamente importante, ma che può essere discusso".  

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