Guai ai politici che taglieranno i tagli alle Regioni
Ci hanno sempre fregato con sforbiciate virtuali. Ora staremo attenti
"Eppure non riusciamo a essere felici. Eppure non riusciamo a crederci davvero. Lo diciamo quasi a malincuore, perché un governo che annuncia tagli agli sprechi dopo anni di “non si può”, “non è necessario”, “ma che dite?”, “parliamo di cose serie”, “non è questo il problema”, dovrebbe riempirci di orgogliosa soddisfazione. Oggi dovremmo essere qui a far festa, a dire «abbiamo vinto», «ve lo dicevamo». E invece niente, proprio non ce la facciamo. Ascoltiamo e riascoltiamo il premier che sciorina la lista degli interventi, leggiamo con attenzione l'elenco delle misure, dispositivi e presunte garanzie, e riga dopo riga ci assale un senso di fastidio, come una peperonata pesante che continua a venir su portando con sé succhi gastrici e domande. Anzi, una domanda soprattutto: stavolta com'è che ci fregheranno?". Il dubbio, come scrive Mario Giordano oggi, sabato 6 ottobre, su Libero, è legittimo. Del resto troppe volte i politici hanno promesso e mai mantenuto e ora è difficile credere che vogliano davvero fare qualcosa. Ma questa volta, continua Giordano, dobbiamo restare "vigili". "Controlleremo", "denunceremo chi farà ostruzione". "Guai a chi taglia i tagli". Leggi l'articolo integrale di Mario Giordano su Libero in edicola oggi, sabato 6 ottobre