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Renzi: "Regole assurde, così le primarie sono finte"

Matteo Renzi

Andrea Tempestini
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Pungente, arrabbiato, sempre all'attacco. Ora al contrattacco. Il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, si ribella alle regole bolsceviche imposte dal Partito Democratico per le primarie di coalizione: il sistema messo a punto da Bersani & Co è tagliato per escludere dai giochi il rottamatore, in netta ascesa, che potrebbe rubare lo scettro di segretario all'uomo che viene da Bettola. Renzi si sfoga col quotidiano L'Unità. E, al solito, ci va giù durissimo: "In tutto il mondo la sinistra si apre e qui invece si fa di tutto per diminuire i votanti". Già, perché il Pd, per difendere Pierluigi Bersani, mira a snellire la platea di votanti: chi vuole esprimere la sua preferenza - ecco la manovra dal sapore prettamente politico - dovrà munirsi di un certificato, dichiararsi "sostenitore del centrosinistra" e il suo nome verrà reso pubblico (proprio in veste di "sostenitore del centrosinistra"). "E' inaccettabile" - "E' inaccettabile - tuona Renzi -. Credo che Bersani interverrà. Ma stiamo scherazando? E' una procedura che non si è mai vista. Una cosa è firmare l'ablo degli elettori, dichiarare l'appartenenze, sottoscrivere la carta di intenti. Ma arrivare a dover ritirare una tessera non è accettabile. Sono curioso di capire se andranno avanti o avranno il buon senso di fermarsi prima". E ancora: "Non capisco. E' stato Bersani a dire che voleva fare primarie libere e aperte. Ma davvero pensano che questo sia il modo giusto di presentarsi davanti agli elettori? Non si rendono conto del rischio boomerang che c'è per il Pd", chiosa il rottamatore.  "Sistema allucinante" - Renzi entra poi ulteriormente nel merito delle scelte dell'assemblea nazionale del Pd: "E' allucinante un doppio turno in cui può votare solo chi ha votato al primo. Se uno quella domenica stava male che fai? Non lo fai votare? E' un clamoroso autogol per il Pd e il centrosinistra". Il rottamatore rincara: "Non capisco la logica. S'è detto fino a oggi che si facevano delle regole, poi improvvisamente si cambiano. Non capisco a chi giovi. Se è una mossa dettata dalla paura allora è meglio che non facciano le primarie. Ma che senso ha fare le primarie oggi in questo modo?". Quindi un appello, destinato - c'è da scommetterci - a cadere nel vuoto: "Spero davvero che intervenga Bersani e che faccia prevalere la ragione. Insomma Bersani dovrà scegliere se le primarie le vuole fare oppure no. E io credo che le voglia fare per davvero". Se Renzi ne è convinto...

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