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Corruzione, il Pdl presenta un emendamento anti Batman

La proposta prevede il carcere per chi si appropria di fondi pubblici

Eliana Giusto
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Affinché i futuri Er Batman finiscano dritti in carcere senza troppi giri di parole, il Pdl ha presentato un emendamento ad hoc al ddl anticorruzione. Come si legge sul sito Ansa.it "il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che utilizza contributi politici indebitamente per finalità diverse o se ne appropria è punito con il carcere da 2 a 6 anni". Lo scopo, ovviamente, è di evitare altri Laziogate e bastonare gli amministratori come Franco Fiorito, spiega il presidente della Commissione affari costituzionali e  senatore Carlo Vizzini che ha proposto due emendamenti. Con il primo "si aggrava il reato di scambio elettorale politico mafioso estendendo la pena già prevista anche a chi ottiene voti in cambio della  disponibilità a soddisfare le esigenze e gli interessi della mafia".    Autoriciclaggio - "Con il secondo si introduce il reato di auto riciclaggio". Continua Vizzini: "Si tratta di fattispecie non previste dal ddl anticorruzione ma frutto di un impegno assunto già da tempo da tutti i gruppi parlamentari. Ovviamente ove il Governo ritenesse che sia preferibile votare il testo della Camera per una rapida entrata vigore, ponendo la fiducia, gli emendamenti saranno presentati ad altro provvedimento di intesa col Governo stesso". Tutti d'accordo - E che una legge anticorruzione sia "necessaria" lo pensano anche i giudici perché la "situazione in Italia è davvero grave". Lo ha dichiarato il primo presidente della Cassazione, Ernesto Lupo, a margine di un'audizione in Commissione Giustizia della Camera. "E' fin troppo evidente che serva una legge - ha rilevato - credo che nessuno sia pregiudizialmente contrario".  "Non ho letto ancora l'emendamento, ne ho solo sentito parlare, ma l'idea potrebbe essere buona", ha spiegato il guardasigilli Paola Severino: "Si tratterebbe di una norma che vorrebbe estendere il reato di malversazione anche a soggetti pubblici che operano nelle Regioni: se così fosse - ha concludo il ministro - sarebbe una norma apprezzabile"

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