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Fiorito, Colosimo & Co: "Ci ricandidiamo". Alfano: "Finchè sono io nel Pdl, mai"

Il segretario lancia Rinascimento azzurro: "Serve un'assemblea e regole ferree per impedire nuovi casi Lazio. Pronto a un patto per non ricandidare tutti i segretari regionali"

Giulio Bucchi
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"Ho sentito il signor Fiorito dire che vuole ricandidarsi, ci dica con chi... Finchè io sarò segretario di questo partito non ricandiderò mai Fiorito". Angelino Alfano non usa mezzi termini e chiarisce la posizione del Pdl sul Laziogate che ha portato alle dimissioni della governatrice Renata Polverini. Nella conferenza stampa romana in via dell'Umiltà, il segretario azzurro ha esordito mettendo i puntini sulle i: "Il Pdl non è fatto da tanti Fiorito. Noi siamo di un'altra pasta e questo viene rappresentato non solo a parole ma con i fatti". Nel mirino finiscono i consigli regionali e l'obiettivo del partito sarà "individuare il modo di tenere ben distinti i costi di funzionamento dalla spese per la propaganda politica. Le spese per la propaganda non devono essere più spacciabili per costi di funzionamento del gruppo". I protagonisti del pasticciaccio di via Pisana, da Franco Fiorito a Carlo De Romanis, da Francesco Battistoni a Chiara Colosimo, si sono detti tutti pronti a ricandidarsi. "Perché non dovrei farlo? Non sono mica un ladro!". La neocapogruppo Colosimo, ex cubista al Gilda, ammette: "Questo è il mio lavoro, ormai". E ai fedelissimi l'ex capogruppo Battistoni confida candido: "Io sindaco di Viterbo? Me lo meriterei, diciamo la verità". "Sono pronto ad un patto - risponde loro idealmente Alfano - per non far ricandidare i consiglieri regionali di tutti i partiti presenti nel consiglio del Lazio". Più piazza pulita di così non si potrebbe. Da qui vuole ripartire il Pdl, magari con una grande assemblea con poteri esecutivi che imponga regole ferree per evitare nuovi 'casi Fiorito'. Quello che il segretario ha ribattezzato Rinascimento Azzurro.    

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