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Scandalo Lazio, il Cav cambia tutto: lista civica e trasparenza Pdl

Berlusconi infuriato per la gestione del partito: "Li caccerei tutti". Ora via al nuovo corso, magari proprio con la Polverini

Giulio Bucchi
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Un nuovo corso, un'operazione trasparenza per trasformare la Caporetto della Regione Lazio in un'opportunità di rilancio a livello nazionale. Dopo le dimissioni della governatrice Renata Polverini, Silvio Berlusconi è infuriato con alcuni esponenti del partito protagonisti di troppe, colpevoli leggerezze nella gestione dei conti del partito. "Andrebbero cacciati tutti", ha confidato il Cav ai suoi a proposito di Franco Fiorito e degli altri consiglieri coinvolti nell'inchiesta sui fondi utilizzati per spese personali a dir poco allegre. Le dimissioni della Polverini, sebbene esclusa dall'inchiesta e per così dire "pulita", ha pagato colpe non sue ma ha dato una mano al Pdl: sottrarsi al gesto di discontinuità, spiegava già nei giorni scorsi Berlusconi, avrebbe fatto "passare il messaggio che stiamo difendendo un sistema che rischia di portare a fondo tutto il partito". Non si poteva. E infatti si ripartirà proprio dalla Polverini, che non a caso ha usato parole dure contro il Pdl laziale (accusato di faide interne e di sabotaggi, a cominciare dalla mancata consegna in tempo della lista elettorale della governatrice, prima del voto nel 2010) ma ha ringraziato il Cavaliere per il sostegno ricevuto. Oggi è in programma il vertice cui prenderanno parte capigruppo e vertici regionali del partito. La linea da seguire è quella del rinnovamento: dentro le facce nuove, fuori i vecchi ras della politica, dentro i controlli sui rimborsi, fuori ogni fonte di opacità, dentro il codice etico, fuori le mele marce. La parola d'ordine, però, è lista civica: con poca politica dentro e magari proprio la Polverini in sella. 

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