Casini sfida Bersani: "Legge elettorale entro un mese"
Il leader Udc celebra Monti: "Sull'Europa governo da 10 e lode". E sul Pd: "Idee e storie diverse, ma ci può essere alleanza. Non credete alle facili promesse. Il grillismo è variante dell'illusionismo"
"La legge elettorale va fatta entro un mese, non oltre. E' un banco di prova". Più che un indirizzo, sembra una sfida quella che il leader Udc Pierferdinando Casini lancia al segretario Pd Pierluigi Bersani dal palco di Orvieto, dove entrambi parlano alla platea delle Acli. "Bersani teme che la reintroduzione delle preferenze possa generare malcostume. Ma le preferenze sono l'antidoto all'antipolitica. Con le preferenze - dice Casini - i parlamentari torneranno a incontrare i cittadini nei weekend. Con l'attuale sistema il parlamentare non frequenta i cittadini, ma il capocorrente e i media". No all'antipolitica - Il tema caldo però, più che la legge elettorale, è come arginare l'antipolitica. "Non si deve credere a chi dà le ricette facili - mette in guardia Casini -. Lo abbiamo visto per troppo tempo: il grillismo è una variante dell'illusionismo". Poi via all'appassionata autodifesa: "Io sono un politico di professione, ma non sono un ladro. Se noi che facciamo politica non possiamo neanche più difendere noi stessi, è bene che lasciamo il campo libero al populismo - ha aggiunto -. Io credo che la gente in momenti storici drammatici come adesso, è chiamata a riflettere, e lo farà il giorno delle elezioni. Certo la cosa migliore per incoraggiarla sarebbe una buona politica”. Monti dieci e lode - Tra lui e Bersani, sottolinea ancora Casini, ci sono idee e storie diverse, le nostre diversità non si possono annullare. Ma si possono realizzare alleanze su progetti chiari, non su quelli che possono vincere le elezioni e poi il giorno dopo paralizzano il Paese". Peccato che probabilmente il punto di partenza non sia lo stesso. Se metà Pd ha criticato le politiche di Mario Monti, Casini le esalta: "Il voto che do al governo Monti sul fronte dell'Europa è 10 e lode, difficilmente un altro avrebbe potuto potrebbe fare lo stesso. Monti è un gigante, se non ci fosse stato lui la Merkel non avrebbe assunto questo atteggiamento". I problemi nascono quando si parla di Italia, ma qui la palla passa a Bersani.