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Lapo al suo posto in FerrariMontezemolo: "Mi candido"

Il fondatore di "Italia futura" rompe gli indugi e annuncia l'ingresso in politica nel 2013. "O prendo il 20 o il 5%, non ci sono mezze misure""

Matteo Legnani
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Era diventato il signor (pardon, signorino) tentenna della politica italiana. Da quando Luca Cordero di Montezemolo ha annunciato l'intenzione di scendere in politica fondando il movimento "Italia futura" pare passato un secolo. Tanto che ormai, quella che sembrava una dirompente novità nel panorama politico italiano e oggi un nome già un po' stantio. Tanto che lo stesso Montezemolo, prima dell'estate, aveva detto che non se ne faceva nulla, che lui non si sarebbe candidato per le elezioni 2013 e sarebbe rimasto in azienda (la Ferrari). Da allora sono passate solo poche settimane ma ecco il colpo di scena che cambia ancora le carte in tavola. Scrive l'Espresso che il presidente della Ferrari, l'anno prossimo, si candiderà con "Italia futura". La prova? L'avvicendamento al vertice proprio della casa automobilistica del Cavallino rampante, col passaggio di consegne a Lapo Elkann. E con l'azienda restituita alla famiglia Agnelli e egemonizzata da Sergio Marchionne, per il 65enne Luca è venuto il momento di decidere cosa fare da grande. La politica è la grande occasione: anche perché mai come ora il campo appare terremotato e in attesa di una nuova offerta elettorale. La discesa in campo è stata preceduta dalle polemiche contro i centristi di Casini («Fritto misto») e il duo Passera-Marcegaglia («Subalternità della società civile alla politica»). Unico ostacolo alla nuova carriera, il superamento dello sbarramento. Ma questo non preoccupa il candidato Montezemolo: "Non ci sono mezzi termini: o prendo il 20 per cento o vado sotto il 5. O sfondo tra gli elettori oppure rischio di restare fuori dal Parlamento".  

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